Sesto San Giovanni

Famiglie sfrattate dalla casa rossa «occupano» la basilica di Santo Stefano

Il gesto per chiedere aiuto al parroco Roberto Davanzom, ex direttore della Caritas Ambrosiana. Il vicesindaco: «Abbiamo aiutato 13 persone, alloggiandole in emergenza»

Gli attivisti dentro alla basilica (foto Fb)

Dopo lo sgombero della Casa Rossa di Viale Italia — avvenuto nella giornata di giovedì — gli attivisti hanno «occupato»  la basilica di Santo Stefano a Sesto San Giovanni. Un gesto per chiedere al parroco Roberto Davanzo (ex direttore della caritas Ambrosiana) un aiuto per non finire il mezzo alla strada. 

Nel frattempo il vicesindaco di Sesto ha fatto il punto sulla situazione. «L’amministrazione comunale ha trovato una soluzione per le tre famiglie sestesi con minori, in totale 13 persone, alloggiandole in emergenza — ha chiosato Andrea Rivolta —. Ci è stato chiesto di prendere in carico anche famiglie di altri comuni, ma in un momento di emergenza degli alloggi come quello che stiamo vivendo ogni  amministrazione deve fare la parte che le compete».

Secondo il resoconto di Rivolta — infatti — il comitato di gestione della Casa Rossa hanno introdotto nuovi nuclei famigliari nell'edificio poco prima dello sgombero, famiglie che già avevano trovato una soluzione alternative. Una soluzione che le ha fatte ripiombare nell’emergenza

«Gestendo in questo modo la situazione si è fatto un uso strumentale dei problemi delle persone, puntando ad aggravare la situazione anche quando non ce ne sarebbe alcuna necessità — ha proseguito Rivolta —. Se le modalità delle sigle che si sono riunite nella gestione della Casa rossa rimanessero quelle irresponsabili che abbiamo potuto vedere negli ultimi giorni, con la volontà di soffiare sul fuoco del disagio e mettendo sotto pressione gli uffici sia professionalmente sia economicamente, il rischio è quello di arrivare presto alla impossibilità di sostenere gli interventi di tutela che oggi stiamo faticosamente portando avanti».
 


Si parla di