Lainate

Il parco pubblico più bello d'Italia è in provincia di Milano. La fotostoria di Villa Litta

Lo ha stabilito il comitato del premio «Il parco più bello d'Italia». Nella categoria «privato», invece, ha vinto il parco di Villa Melzi d'Eril a Bellagio (Como)

Il parco di Villa Litta (Lainate) ha vinto la la XIV edizione del concorso «Il parco più bello d'Italia». Lo ha stabilito il comitato del premio «Il parco più bello d'Italia» che ha individuato due vincitori nelle categorie «pubblico» e «privato», entrambi Lombardi. La giuria, infatti, ha premiato anche il parco di Villa Melzi d'Eril a Bellagio (Como) nella categoria «privato».

Ecco la sua storia e le motivazioni del premio.

«Questi due gioielli naturalistici — si legge in una nota diffusa dall'organizzazione — sono stati selezionati tra gli oltre 1.000 partecipanti al concorso, iscritti al network dei parchi più belli d'Italia e presenti nella guida online www.ilparcopiubello.it, che da oltre tredici anni è promotrice di un turismo verde alla scoperta dei gioielli del patrimonio paesaggistico e botanico italiano».

La villa di Lainate e il suo parco storico sono una vera attrazione turistica: nel 2015 oltre 23mila persone hanno visitato la dimora dei Visconti Litta. Nelle pagine la storia del complesso.

Il complesso fu ideato intorno al 1585 da Pirro I Visconti Borromeo che trasformò l'area, all'epoca occupata da un cascinale, in un luogo di delizia. Per il suo scopo si avvalse della collaborazione di diversi artisti di area lombarda tra cui l'architetto Martino Bassi, gli scultori Francesco Brambilla il Giovane e Marco Antonio Prestinari, i pittori Camillo Procaccini e Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone,Giovanni Battista Volpino e Agostino Lodola.

Oltre ai lavori di sistemazione architettonica del palazzo, Pirro impostò il giardino lungo l'asse di penetrazione da Sud verso Nord, interrotto ortogonalmente dall'edificio del ninfeo e culminante a settentrione in un'esedra.

Il ninfeo o «edificio di frescura», suggestivo complesso architettonico costituito da una successione di ambienti decorati a mosaico e con grotte artificiali, destinato ad accogliere la cospicua collezione museale del conte, è considerato uno degli esempi più importanti in Italia Settentrionale per la ricchezza delle decorazioni e la varietà dei giochi d'acqua: il sofisticato impianto di questi ultimi, azionato dalla meccanica di un pozzo, è ancora oggi messo in funzione, per la gioia dei visitatori, nelle serate d'estate.

A inizio Settecento il comoplesso subì alcuni cambiamenti. Giulio Visconti Borromeo Arese, ultimo erede della famiglia, costruì il Palazzo Occidentale, conosciuto anche come "Quarto Nuovo". Non solo: il marchese Antonio Litta si dedicò al rinnovamenteo del giardino secondo i canoni estetici tardo settecenteschi in auge nelle residenze di villeggiatura delle nobili casate milanesi, inaugurando così un ulteriore periodo di splendore dell'intero complesso.

A inizio Ottocento vi lavorò l'architetto Luigi Canonica, insieme al botanico Linneo Tagliabue, che sistemò all'inglese il giardino sulla parte occidentale della proprietà e l'agrumeto, rifinì parte della villa e riedificò la Cascina Camilla (poi abbattuta per far luogo allo stabilimento Ramazzotti). Nel 1852 la Villa divenne protagonista di un ciclo pittorico ad opera di Carlo Bossoli. La villa continuò a prosperare fino al 1870, quando il declino della famiglia Litta, parte attiva nei moti per l'Unità d'Italia, condusse, nel 1870, alla confisca della Villa ad opera del demanio statale.

Divenuta nel 1872 proprietà del barone Ignazio Weill Weiss, la dimora passò nel 1916 al suo contabile Erminio Riboni e nel 1932 alla famiglia Toselli, che vi introdusse la coltivazione su larga scala delle orchidee.

La seconda guerra mondiale segnò il decadimento della villa che si protrasse sino al 1970 quando venne acquistata infine dal Comune di Lainate, grazie al quale, in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Milano e con il concorso di interventi pubblici e privati, questo prezioso monumento ha oggi ripreso a vivere con lo splendore di una volta.

Nella dimora si svolgono ogni anno decine di eventi culturali, tra cui anche alcune rievocazioni storiche in costume d'epoca. Non solo: è stata anche set per alcune produzioni cinematografiche e spot pubblicitari.


Si parla di