San Siro

"Rubavano" le case popolari, preso l'ultimo membro della banda delle occupazioni

L'uomo è stato arrestato all'aeroporto di Mlapensa, era ricercato dallo scorso maggio

Uno dei malviventi in azione

Era ricercato e è stato arrestato appena il suo volo è atterrato all'aeroporto di Malpensa. Nei guai R.E.S.F.M., cittadino egiziano di 30 anni, l'ultimo componente a piede libero di una banda che gestiva le occupazioni abusive a San Siro. 

Era l'unico componente dell'organizzazione, smantellata lo scorso maggio, che era riuscito a evitare l'arresto: al momento del blitz era all'estero. Ma i poliziotti del commissariato Bonola — si legge in un comunicato della questura — avevano diramato una nota di rintraccio a tutti gli uffici di frontiera. E quando il suo aereo ha toccato terra, il 13 dicembre, sono scattate le manette con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al reato di occupazione abusiva di alloggi destinati ad uso pubblico.

Ecco come la banda occupava le case

La banda delle occupazioni abusive

Uno di loro si occupava di trovare le case libere o potenzialmente “occupabili”, un altro, quando scattava la fase operativa, sfondava la porta e poi la rimetteva a posto. Gli altri, infine, si occupavano di fornire arredamenti e allacci per la corrente.  peccato, però, che nei loro affari non ci fosse nulla di regolare né di registrato. Una vera e propria agenzia immobiliare, quindi. Peccato, però, che nei loro affari non ci fosse nulla di regolare né di registrato. E gli agenti del commissariato Bonola, coordinati dal pm Letizia Mannella, avevano smantellato la banda dopo un'indagine iniziata nel 2015.

Stando a quanto era stato accertato dalla lunga inchiesta della procura, i cinque si riunivano in un bar in piazzale Selinute - divenuto un vero e proprio “santuario” per chi era in cerca di una casa da occupare - e da lì organizzavano ogni mossa della loro “agenzia”. 

Tutti gli arrestati, che “comandavano” su circa ottocento appartamenti in zona San Siro - per distacco il quartiere con il maggior numero di occupazioni abusive -, avevano un ruolo preciso nell’organizzazione ed erano riusciti a mettere le mani su interi palazzi teoricamente gestiti da Aler, ma nei fatti diventati regno di illegalità e abusivismo. 

La banda seguiva chi aveva bisogno di una casa dal momento della scelta dell’appartamento fino all’occupazione effettiva. Aveva un vero e proprio tariffario che cambiava in base alla posizione, alla grandezza degli alloggi o anche alla fede religiosa degli abusivi. Il tutto per un giro di affari da migliaia di euro.


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