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Militare pugnalato in Centrale, il migrante eroe che ha fermato l'attentatore: "Non era uno squilibrato"

Samba Diagne, il senegalese che ha consentito ai carabinieri di arrestare lo yemenita che martedì 17 settembre ah accoltellato un soldato in piazza Duca d'Aosta, racconta a Milano Today i concitati momenti seguiti all'aggressione

Samba Diagne, il senegalese che lo scorso martedì 17 settembre ha fermato l'attentatore che ha accoltellato un militare alla stazione centrale di Milano, racconta a Milano Today come ha fermato l'aggressore yemenita colpendolo alle spalle e atterrandolo.

"Appena arrivato sul piazzale ho visto questa persone che faceva casino con i soldati - racconta Samba - È una cosa che non posso sopportare perché se dormiano tranquilli lo dobbiamo proprio a loro, così ho chiesto ai carabinieri presenti se potevo aiutare e se mi potevano prestare uno dei loro manganelli, ma mi hanno risposto che non si poteva. Allora ho preso la catena di una bicicletta e mentre era girato di spalle l'ho colpito, buttandolo a terra".

Samba, arrivato in Italia nel 1990 e diventato regolare grazie alla sanatoria del 1996, commenta anche le accuse di terrorismo a carico dello yemenita, che secondo molti testimoni avrebbe gridato "Allah akbar" mentre scagliava il fendente al collo del caporal maggiore dell'esercito Matteo Toia: "Secondo il mio parere non si tratta di uno squilibrato - spiega - Personalmente non ero presente mentre pronunciava quella frase, ma da quel che ho visto sembrava del tutto lucido".


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