Inter campione d'Italia: 3 a 0 con il Siena
Diciassettesimo scudetto per l'Inter, vinto già sabato grazie alla sconfitta del Milan. Show di Ibrahimovic e poi grande festa con il Presidente Moratti sia ad Appiano Gentile che in Duomo: una Milano nerazzurra per una notte
l diciassettesimo scudetto era già arrivato grazie alla sconfitta di sabato del Milan, c’era però da onorare la festa davanti ai tifosi. E così è stato perché l’Inter ha vinto 3 a 0 davanti a uno stadio Meazza vestito di nerazzurro. La ciliegina sulla torta richiesta da Mourinho arriva e Ibrahimovic segna il ventunesimo gol.
La partita è quasi una formalità, anche se il Siena colpisce due legni, si gioca soprattutto per rimpolpare lo score personale di Zlatan, come a fine partita confermerà Mourinho. A sbloccare il risultato ci pensa Cambiasso a un minuto dal termine del primo tempo, ribadendo in rete una respinta di Curci. Il raddoppio è firmato Balotelli ma il momento più atteso è il 31’ del secondo tempo: Ibrahimovic di sinistro buca i senesi e fa esplodere i tifosi. Esultanza contenuta dello svedese e il perché è presto svelato: Zlatan chiede più volte il cambio perché stizzito dall’egoismo di Balotelli. E Mourinho a fine partita bacchetterà proprio il giovane nazionale Under 21.
Il triplice fischio dà il via libera ai festeggiamenti bis in campo e sugli spalti e il primo tifoso e Presidente non riesce a contenere la sua gioia: “La nostra capacità di creare pathos anche in momenti del genere – ha detto Massimo Moratti – è straordinaria. Per fortuna poi Ibra ha segnato, io sono contento che lui sia così, con grande personalità. La nostra stagione è stata fantastica, per vincere la Champions credo ci voglia meno ansia. Il prossimo mercato sarà rigoroso, non si possono fare investimenti di un certo tipo.
Milito? Ancora non è nulla di deciso. Mourinho ci ha dato una mentalità vincente, era difficile ritrovare entusiasmo dopo le vittorie con Mancini”. Proprio lo Special One si concede ai microfoni nel dopogara: “Una festa senza vittoria non sarebbe stata tale, perciò era importante vincere. I momenti difficili di questa stagione esaltante sono stati gli infortuni e la sconfitta con l’Atalanta. Per il resto siamo stati sempre molto concentrati. Ora vogliamo che Zlatan vinca la classifica cannonieri, è un obiettivo della squadra non personale, ecco perché mi sono arrabbiato con Balotelli. Lui però è così, è un giocatore naif”.
A conclusione le dichiarazioni del giocatore più decisivo del campionato, Ibrahimovic, ancora con un futuro incerto: “Sono molto contento, per me è il quinto titolo consecutivo. Mario ha fatto gol altrimenti l’avrei ammazzato, poi ho segnato anch’io quindi tutto è andato per il meglio”. Sulle voci di un corteggiamento del Barcellona, le dichiarazioni finali mettono i brividi ai tifosi nerazzurri: “Sul mio futuro non si può dire niente, ci sono ancora altre due partite, poi vedremo”.
Al Duomo parte la festa ma anche sulle ramblas si celebra lo scudetto.