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Morto Gigi Simoni, addio all'ex allenatore dell'Inter: fu il tecnico dell'Uefa con Ronaldo

L'ex tecnico dell'Inter è morto a 81 anni. Fu l'allenatore della Coppa Uefa di Ronaldo

SImoni con Ronaldo - Foto da Wikipedia

Gigi Simoni è morto. L'ex storico tecnico dell'Inter, 81 anni, si è spento venerdì 22 maggio. L'allenatore era stato ricoverato il 22 giugno dello scorso anno, quando aveva accusato un malore in casa, un ictus, ed era stato portato all'ospedale Cisanello di Pisa in condizioni gravissime. 

Simoni era subito stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva e fin dall'inizio le sue condizioni erano apparse critiche. Dopo mesi di battaglia in cui ha provato a tenere duro e in cui i suoi familiari gli sono stati sempre accanto, è arrivata la tragica notizia. L'ex tecnico a marzo era tornato a casa, per evitare rischi legati all'epidemia Coronavirus, ma giovedì sera era stato portato in ospedale a Lucca dopo che il quadro clinico si era aggravato.

Poi venerdì il dramma, in un giorno che sembra essere stato scelto tragicamente dal destino: Simoni se n'è andato nell'anniversario dello storico Triplete dell'Inter del 2010, proprio lui che era stato l'ultimo prima di Mourinho a regalare un trofeo europeo alla Benamata. 

Simoni, la Uefa (e il rigore) di Ronaldo

Emiliano, nato a Crevalcore ma legatissimo a Cremona, discreto calciatore e passato alla storia come il "tecnico gentiluomo", Simoni è stato l'indimenticato e indimenticabile allenatore dell'Inter di Ronaldo. I due insieme hanno vinto la Coppa Uefa del 1997-1998, quando i nerazzurri avevano battuto la Lazio in finale al Parco dei Principi di Parigi: fu proprio il brasiliano, con un partita stellare e un gol ubriacante ai danni di Marchegiani, a sigillare il trofeo. Quell'anno il tecnico si era anche aggiudicato la panchina d'oro.

Ed è proprio quello l'anno, 1997-1998, del famoso contatto tra Iuliano e Ronaldo in un Juve-Inter poi vinto dai bianconeri: Simoni - solitamente pacato e calmo - protestò in maniera veemente contro l'arbitro Ceccarini, secondo lui colpevole di non aver fischiato il rigore, che fu espulso. Entrò letteralmente in campo. Nel 1998, quando in nerazzurro era arrivato anche Baggio, era poi stato esonerato dall'allora presidente Massimo Moratti per far posto a Lucescu. Le immagini dello scontro in area sono ancora vivide nel ricordo di tanti tifosi e si possono vedere con diversi contributi su Youtube. La sua Inter è ricordata per il calcio pragmatico e funzionale: Moriero, Zanetti, Zamorano, Djorkaeff, squadra molto efficace, al servizio di un fuoriclasse assoluto, Ronaldo, ma in grado di regalare sprazzi di grande gioco. Era ai vertici del calcio italiano ed europeo. Molti supporter lo rimpiangono ancora oggi.

Tante le panchine su cui si è seduto: da Piacenza a Napoli - con cui vinse anche una Coppa Italia, ma da calciatore - passando per Genoa, Brescia, Pisa, Lazio e la Cremonese, altro suo grande amore. Il tecnico gentiluomo se ne va con un record ancora oggi imbattuto: è l'allenatore ad aver ottenuto più promozioni dalla B alla A, ben sette. Galantuomo sì, ma anche vincente.

"Oggi, una data non casuale..."

Anche il club nerazzurro, nella sua nota di cordoglio, ha voluto sottolineare che oggi, 22 maggio, non "è una data causale", ma "la data più interista di tutte". "Di Gigi Simoni ricordiamo e ci mancherà tutto. Il suo essere signore, innanzitutto. Un modo di vivere, la vita e il calcio, mai sopra le righe. Anche il suo calcio era così: umile ma funzionale, capace di far fruttare al meglio ciò che aveva a disposizione", il ricordo della società.

"Sulla panchina nerazzurra arrivò nel 1997, assieme al Fenomeno, Ronaldo. Un binomio, quello Simoni-Ronaldo, che resterà per sempre nel cuore di tutti, non solo degli interisti. Un rapporto paterno, la benevolenza nei confronti di un calciatore speciale. «Ho imparato più io da lui che lui da me, in quella stagione», amava raccontare Simoni. Una frase che spiega tanto, della persona che è stata. Ha incarnato l'interismo più genuino - sottolineano dall'Inter -. Il 6 maggio 1998 disegnò il suo capolavoro da allenatore. Imbrigliò una grande Lazio e non le diede scampo. Al Parco dei Principi Zamorano, Zanetti e Ronaldo regalarono all'Inter la terza Coppa Uefa in una notte dolcissima e magica".

"Il mondo del calcio perde un bravo allenatore e una persona meravigliosa. Nella sua carriera da calciatore vinse una Coppa Italia con il Napoli e la Serie B con il Genoa. In panchina alzò, oltre alla Coppa Uefa con l’Inter, la Coppa Anglo-Italiana con la Cremonese e conquistò cinque campionati di Serie B (tre con il Genoa, due con il Pisa). Nel 1998 ricevette la Panchina d’Oro come miglior allenatore italiano. Un riconoscimento doveroso. Noi lo ricordiamo così, coi suoi capelli bianchi, sulla nostra panchina, mentre con un sorriso si godeva le magie di Ronaldo, circondato dall’orgoglio e dall’affetto dei tifosi dell’Inter. Ciao Gigi, ci mancherai".

"Gli impedirono di vincere lo scudetto"

Commosso anche il ricordo di Massimo Moratti, che dell'Inter di Simoni fu il presidente. "È stato un grande protagonista della storia dell'Inter: ha vinto una coppa europea molto importante, gli è stato impedito di vincere un campionato che avrebbe assolutamente meritato", il ricordo dell'ex patron nerazzurro all'Ansa, con un chiaro riferimento proprio al "fallo non fallo" di Iuliano su Ronaldo. 

Lo stesso Moratti ha poi descritto Simoni come un "tecnico gentiluomo verso il quale - ha concluso l'ex numero uno dell'Inter -, provavo grande stima e affetto. La telefonata con la quale poco fa la moglie mi ha avvisato della morte mi ha provocato un dolore immenso"

"È con tristezza infinita che apprendiamo della morte di Mister Gigi Simoni. Uomo simbolo di un’Inter di fine anni novanta che abbiamo amato e ameremo all’infinito - l'addio dei ragazzi della Curva nord, lo spicchio caldo del tifo nerazzurro -. Oltre che la figura di allenatore, ci porteremo per sempre nel cuore lo spessore dell'uomo Gigi Simoni".


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