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Milan-Lecce, la curva "silenziosa" per tutta la partita: «Tempo scaduto, lavorate e battetevi per noi»

La singolare contestazione della Sud a San Siro

Foto di Alessandro De Chirico

Il Lecce ha agguantato il pareggio contro il Milan a San Siro (2-2) negli ultimi minuti dell'incontro, in quello che era stato soprannominato "scontro salvezza" data la classifica che, ai tifosi rossoneri, ovviamente non va proprio giù. E mentre Juventus e Inter veleggiano quasi a punteggio pieno dopo otto giornate (la Signora con 7 vittorie e un pareggio, i nerazzurri con 7 vittorie e una sconfitta), il Milan deve ancora accontentarsi del dodicesimo posto con 10 punti appena. Un inizio di campionato che è già costato la "testa" dell'ormai ex tecnico Marco Giampaolo, con sostituzione da telenovela.

Si ricorderà il pressing su Luciano Spalletti, fallito perché l'allenatore fiorentino non s'è accordato con l'Inter (sua vecchia squadra) circa la buonuscita. E il "ripiego" su Stefano Pioli, che però nessuno dice sia un "ripiego", perché in realtà la sua professionalità non si discute; ma ai tifosi del Milan è apparso tale, e il benvenuto non dei più galanti (#PioliOut l'hashtag sui social network per accogliere il tecnico ex difensore degli stessi rossoneri). 

E la curva Sud ha confermato l'approccio assistendo al match senza fiatare, in un silenzio surreale che aveva un chiaro significato: vediamo come va, ma la scelta dell'allenatore non ci è piaciuta. Così, ad accompagnare la singolare protesta, prima lo striscione cubitale «Tempo scaduto... dimostrare», poi un messaggio più lungo, che ha preso tutta la "piccionaia" della Sud: «Dalla società al campo: lavorate e battetevi per questa gente che ama il Milan follemente». La Sud ha però voluto segnalare le sue "preferenze" durante la presentazione della formazione, con ovazioni per Leao, Paquetà e Theo Hernandez e fischi per Biglia, Rodriguez e Kessie.

Ma com'è andata la "prima" di Pioli a San Siro? Un compleanno amaro per il parmigiano classe 1965 chiamato a salvare la stagione rossonera. Il suo Milan, forte di un bel primo tempo, è andato avanti due volte sul Lecce, ma due volte è stato raggiunto. Buono spirito di gruppo, determinazione come da queste parti non se ne vedeva da un po', impostazione del lavoro tattico pure con pochi giorni di tempo (causa, anche, lo stop del campionato per le qualificazioni agli Europei), i commentatori in media "assolvono" Pioli e la squadra (contestando qualcosa, ad esempio la mancata sostituzione di un opaco Suso) nonostante il Lecce, in altri tempi, fosse un avversario non in grado di preoccupare la Scala del calcio. Ma altri tempi, ecco.


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