Segnalazioni

Vaccinato all'estero? No Green Pass

"Buongiorno, so che questo spazio non è dedicato a quanto scriverò, ma spero che, prima o poi, troverò qualcuno che mi ascolti e si faccia portavoce di quanto brevemente vado a raccontarvi. Lavoro come trasfertista estero in Algeria, sono italiano e residente a Milano. A maggio e giugno mi è stata data la possibilità di vaccinarmi SINOVAC contro il CoViD e, chiaramente, ho accettato senza battere ciglio. All'epoca il Green Pass era ancora solo nella testa, già innegabilmente piena di confusione, dei nostri legislatori. più il tempo passava, più questo pass discriminatorio prendeva forma, fino al sua inesorabile parto, pieno di "buchi legislativi": chi è stato vaccinato all'estero non lo può avere, chi si è ammalato all'estero non lo può avere, chi... All'alba del 4 agosto, probabilmente accortisi che molti italiani erano fuggiti per i cosiddetti "week-end vaccinali" per inocularsi qualunque tipo di vaccino ci fosse pur di essere sicuri e di base tranquilli, ci hanno messo una toppa, abilitando il Green Pass. Sì, ma come? Abilitando solo i quattro tipi di vaccini, quelli politicamente ed economicamente corretti. E gli altri? Discriminati, vita sociale azzerata (come se già in questi ultimi due anni non lo fosse stata), etichettati in Italia come i non aderenti alla campagna vaccinale per chissà quale motivo. Invece no! Siamo un numero cospicuo, quelli del week-end e i lavoratori. Ho scritto a mezzo mondo (Ministero della Salute, AIFA, EMA,...), ma mai nessuna risposta. Quando rientrerò per le sudate ferie in Italia, a Settembre, mi chiuderò in casa? Sì! Dovrò fare un confinamento fiduciario? Sì, di 10 giorni, ma con 17 giorni al massimo di assenza dal lavoro! Fare tamponi per andare ovunque? Sì, ma entro 48 ore! Scusate lo sfogo e grazie per avermi letto. E magari aiutato". Gian Luca


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