Segnalazioni

Manifestazione contro Ddl Zan in piazza Duomo

Nonostante il maltempo, oltre 10.000 persone si sono date appuntamento sabato 15 maggio nella piazza principale di Milano per dire NO al DDL ZAN. Una proposta di legge che sta generando un clima di prepotenza e discriminazione, degne dei peggiori regimi "fascisti", prima ancora che venga approvata. Basti pensare agli “sconti” sui biglietti che alcuni teatri milanesi stanno praticando … ma solo per coloro che si dichiarano sostenitori del DDL ZAN! Tutti i relatori saliti sul palco in piazza Duomo hanno messo in evidenza questo fatto inequivocabile. E cioè che una legge che viene spacciata per “combattere la discriminazione” è in realtà la prima che crea discriminazione e prepotenza verso tutti coloro che hanno idee diverse. I promotori dell’evento hanno fatto notare che non serve alcuna nuova legge per proteggere i gay (che sono già protetti dalla leggi esistenti). Ne servirebbe piuttosto una per proteggere chi la pensa diversamente rispetto alle lobby LGBT e alla sua ideologia. Particolarmente significativo è stato l’intervento di Giorgio Ponte, ragazzo con tendenze omosessuali e che sta subendo da anni una feroce persecuzione, non perché sia omosessuale, ma, al contrario, perché contesta le associazione LGBT, i matrimoni gay, le adozioni gay e il DDL ZAN. Da seganalare, a magine dell’evento, il solito gruppetto di molestatori seriali che ha cercato di disturbare la manifestazione con urla, insulti e perfino lancio di fumogeni. Una situazione che si ripete molto spesso nella Milano di Sala e Pisapia in mano alle sinistre. Mentre nessuno disturba mai le manifestazioni di chi ha certe tendenze politiche e ideologiche (come quella a sostegno del DDL ZAN, tenutasi all’arco della pace lo scorso sabato), aggressioni e insulti sistematici toccano regolarmente chi ha idee diverse. Una dimostrazione in più, se mai ce ne fosse bisogno, che il rispetto delle persone non sta dalla parte dei sostenitori del DDL ZAN! I vecchi fascisti rossi, hanno solo cambiato casacca e adesso vestono quella arcobaleno. Niente di nuovo sotto il sole.


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