Segnalazioni

Le accuse ai rom per "furti che non ci sono"

No, è tutto molto più semplice, in realtà basta ripetere una panzana un numero sufficiente di volte perchè diventi realtà. Con questa panzana il circolo locale di un partito ha tappezzato le portinerie e i pali della luce di tutto il quartiere, organizzato raccolte di firme nei mercati rionali, così c'è gente, adesso, che ritiene che nella caserma ci siano i rom.

E che naturalmente siano loro gli autori dei furti che da decenni avvengono nelle case di via Arganini, Palanzone, Maestri del Lavoro e limitrofe. Case che hanno l'indubbio vantaggio, per ladri di qualunque etnia, di avere dei fronti invisibili alla strada, e perciò storicamente prese di mira.

Fermo restando che il Consiglio di Zona da sempre sollecitato controlli e attenzione per quelle vie, da parte di Polizia e Carabinieri, e che la solidarietà umana va alle famiglie che si trovano la casa violata da persone estranee, derubate di ricordi e valori, resta il fatto che il furto non può essere compiuto dal "Rom che non c'è".

E allora? Allora il circolo locale del partito in questione dovrebbe chiedere scusa ai cittadini della zona, che pongono attenzione e preoccupazione su un problema che non esiste distraendosi da problemi reali.

E la gente del quartiere dovrebbe imparare quale peso dare alle notizie, controllando le fonti e verificandone l'esattezza.


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