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Extravolti tour 2014, tappa di Milano

Arriva a Milano l'Extravolti tour 2014, il progetto fotografico di Davide Iodice in difesa della cultura e inaugura il 5 giugno 2014 alle 18.00 presso lo Spazio Ostrakon, testo critico di Alessia Locatelli. Il progetto di Davide Iodice, definito dalla stampa italiana: "Quando il vip ci mette la faccia... in difesa della cultura: artisti, sportivi, filosofi, giornalisti hanno partecipato a Extravolti" Best Movie o come "Per trasformare il grido e la sofferenza, evocati dalle immagini, in progetti per la vita, e dimostrare ancora una volta che le idee, la creatività sono indispensabili per la crescita della società e costituiscono una risorsa concreta su cui investire.

Come una moderna pietra filosofale, che trasforma i metalli in oro, possono tradurre i progetti in valore economico e farlo in modo unico , elevando le menti come solo l'arte può fare" Repubblica, parte in tour e toccherà 8 città italiane dove i volti di noti esponenti della cultura italiana sono ritratti con un severo bianco e nero che ne enfatizza i tratti e l'espressione. I visi noti sono quasi irriconoscibili, bloccati in una smorfia, schiacciati contro un invisibile muro a suggerire, con grande enfasi ed empatia, la sensazione di immobilismo, sofferenza e compressione che affligge la cultura italiana nel momento storico che stiamo vivendo. Sono tanti i personaggi che, per rilanciare questo incantevole paese che, come descritto da Vincenzo Monti: "Ben di senso è privo / chi ti conosce, Italia, e non t'adora" (Il bardo della Selva Nera, 1806 ) hanno aderito al progetto di Iodice a difesa della cultura facendosi ritrarre con il volto impresso contro una lastra di plexiglass a deformarne i tratti; tra di loro: Alba Rohrwacher, Claudio Bisio, Morgan, Loredana Bertè, Stefano Bollani, Paolo Rossi, Carla Fracci, Margherita Hack, Gian Marco Tognazzi, Fabrizio Bosso, Leonardo Pieraccioni, Roy Paci, Marco Travaglio, Fiona May, Massimo Cacciari, Vinicio Capossela, Francesco Casorati, Enrico Colombotto Rosso, Lucio Dalla, Eugenio Finardi, Rosario Fiorello, Luca Argentero, Alessandro Haber, Linus, Luigi Lo Cascio, Giuliano Montaldo, Pali e Dispali, Arnaldo Pomodoro, Luca Ronconi, Giovanni Soldini, Gianni Vattimo, Stefania Belmondo, Andrea Chiarotti, Michele Trimarchi, Giancarlo Barolat, Gianfranco Vissani, Dario Ballantini, Valeria Paniccia, Enrico Robusti, Andy, Don Gallo, Loredana Furno, Mauro Bigonzetti, Caparezza, Paolo Fresu, Cristina Dona', Samuel, Alberto Fortis, Paola Turci, Ugo Nespolo, Silvio Saffirio. L'Urlo della Cultura genera... Mostre "Grido acuto e prolungato: l'u. del lupo, (...)urli di belva ferita; mandare, emettere, dare, fare un u.; con partic. riferimento all'uomo: un u. di gioia, di entusiasmo, di dolore, di spavento; cacciare, gettare un u. (soprattutto di spavento)(...))". Come si può cogliere dalla prima parte della voce "Urlo" del vocabolario Treccani l'atto di gridare è legato ad una reazione atavica, retaggio del nostro camminare su quattro zampe, dell'animalità a cui apparteniamo e che può declinarsi in differenti stati emotivi, si urla per dolore o per gioia. Nella narrazione dell'arte, l'idea di "urlo" è visivamente associata a una delle quattro versioni dell'omonima opera di Edward Munch. Intensa espressione del vivere contemporaneo (cfr. Spleen francese), la serie di tele dell'artista norvegese accoglie la rappresentazione dell'incapacità d'adeguamento di una certa sensibilità creativa agli imperativi della società moderna. Lo stesso Munch cita: "Sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura." Un urlo angosciato, pregno d'impossibilità. L'identica visione di disagio che percepiamo nei visi schiacciati ed alterati dalla lastra in plexiglass, dei personaggi immortalati negli scatti di Davide Iodice. I soggetti definiti dal fotografo nel progetto Extravolti appartengono al mondo dello spettacolo, della cultura e del giornalismo. Uomini e donne che si distinguono per serietà e sensibilità e che in un gergo caro a quest'epoca, vengono definiti VIP. Personaggi dunque che più di altri hanno l'opportunità di manifestare una situazione di malessere, certi di essere maggiormente considerati dai media.

Una serie di mostre in Tour per l'Italia - il ricavato del catalogo andrà a supportare Emergency - che si propone di riportare al centro del dibattito la Cultura attraverso l'urlo di tutti coloro che, da protagonisti del palco o da professionisti, si impegnano in questo settore. Artisti, musicisti, creativi, operatori della cultura e della formazione. Milioni di persone cui è negato un futuro professionale, la cui voce s'accompagna alla melodia di coloro che la cultura la fruiscono. Un unico grido - metaforicamente suggellato dal viso di un VIP - al cui interno si armonizzano le differenti sonorità. In un Medioevo in cui la passione e l'azione individuale svaniscono davanti alla potenza della fede, non sfugge però all'occhio analitico dello storico una sottocultura vivace capace di preservare la classicità, il patrimonio umano in precedenza articolato... In un periodo così remoto, che a noi pare oscuro e senza valore, il primo volgare si sviluppa trovando spazio nel fertile terreno comune della cultura rurale; si dipingono fantasticherie e si scolpiscono scene di cavalleria estranee alla religione, come allievi di Wiligelmo nel Duomo di Modena. Tale è anche la nostra condizione contemporanea: una cultura "minore" fertile, capace e viva, a cui è negata la fiducia e l'opportunità di visibilità, a favore di un'unica voce forte: quella del Mainstream. L'Italia - il paese in cui per secoli i figli dell'élite europea giungevano a completare la loro formazione nella consapevolezza che solo attraverso lo studio delle arti, delle lettere e della storia italiane si potesse diventare futuri uomini di potere - vive oggi nel più becero abbattimento erudivo, in una non-coscienza di quanto fatale possa essere il percorso "à rebours" intrapreso, e di come esso stia instradando il paese verso il ripido baratro dell'ignoranza. Eppure esiste la consapevolezza che il recupero del patrimonio e delle risorse intellettuali sia l'imperativo per una società che desideri affrontare il futuro, senza compiere gli errori del passato; sopravvive negli italiani la necessità di interrogarsi su quanto la cultura e la formazione siano strumenti indispensabili per leggere criticamente la realtà. Extravolti non si limita alla mera catalogazione visiva, allo scatto che immobilizza il disagio contemporaneo senza confutarne la condizione. Come citato in precedenza, progetto diviene espressione concreta del desiderio/necessità di avere la Cultura al centro delle scelte politiche del paese, sottraendoci a quelle meramente economiciste. I VIP si offrono ai nostri sguardi attraverso un atteggiamento personale, un modo di essere. Il fotografo, come nella miglior tradizione della ritrattistica, è stato capace di coglierne l'intrinseca personalità o di suggerirne la professione: nascono così le belle immagini di Valeria Paniccia, di Michelangelo Pistoletto, di Gianmarco Tognazzi e di Cristina Donà, costellata da plettri sul viso. Scatti di primi piani in bianco e nero, senza velleità. Caratterizzanti sono invece le luci ed i chiaroscuri che esaltano e amplificano tutta la dolorosità delle imperfezioni del viso già deformato dall'impatto con superficie in plexyglass che immobilizza il gesto ed il suono, nell'istante del grido. Ciò che si evince dai ritratti in mostra è la forza del lavoro - dal potente impatto estetico e sociale - atto a ricondurre sotto i riflettori la necessità di una riscoperta della cultura da parte dell'economia. Un valore aggiunto che, se ben gestito, sarebbe in grado di accrescere ulteriormente in qualità l'ampia offerta culturale nel nostro paese e agevolerebbe la formazione d'individui dall'autonomia critica. L'arte dunque come motore del Sistema di un'Italia che già ha in potenza le caratteristiche idonee per garantire uno sviluppo economico duraturo ed alternativo a quello industriale.

Alessia Locatelli


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