Segnalazioni

"Vergonosa dittatura contro manifesti Pro Vita"

Chi pensava che l’Italia fosse un paese democratico, dove uno può esprimere liberamente le sue idee, deve ricredersi. Almento in certe città, come Milano, dove vige ormai la più nera dittatura del PD e delle sinistre contro la libertà di espressione. Tutte le affissioni "sgradite", vengono di fatto impedite. Soprattutto quelle sui temi eticamente sensibili, come la vita, la famiglia, l’educazione dei figli. Il capestro ora tocca ai nuovi manifesti contro il gender e la confusione dell’identità sessuale dei bambini emessi dalla associazione Pro Vita e Famiglia. Certo nessuno pensa che tutti debbano essere d' accordo con le idee di Pro Vita. Ma almeno abbiano la possibilità di esprimersi! Invece le sinistre pretendono la censura. Dicono che questi manifesti sono “fuori legge” e “Istigano all’odio”. Era quello che dicevano anche sui manifesti contro l’aborto, o sull’ eutanasia, o contro la pillola 48, o sull’ uE se fossero quelli dei PD ad istigare all’odio? Nel caso specifico i dittatori del Partito (Democratico si appellano al “decreto sicurezza”, dove è stato inserito una specie di DDL ZAN in piccolo, che impedirebbe messaggi "sessisti" e "contro l' identità di genere". Peccato che manchino i decreti attuativi di questo decreto, e quindi non ci si può appellare ad esso per far rimuovere i manifesti o per irrogare sanzioni. E comunque il manifesti di Pro Vita, a ben guardare, non vìola nemmeno questo decreto-capestro. Che il cartellone sia "fuori legge" o "istighi all'odio" è solo una interpretazione di parte che ne danno i gruppi LGBT e i partiti di sinistra. Qualcun altro può legittimamente pensare il contrario, e cioè che questi manifesti non istighino a nessun odio, ma solo vogliono, anzi, salvaguardare i bambini da chi intende usarli come esperimenti ideologici.


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