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La regina Elena di Romania una donna coraggiosa difronte alla tragedia della Shoah

. Il prossimo 28 Novembre saranno passati 30 anni dalla scoparsa di S. M Elena di di Grecia e Danimarca, Principessa di Parma e Regina di Romania. Terzogenita del Re Costantino I di Grecia e di Sofia di Prussia . Il 10 Marzo 1921 sposò Carlo futuro Re di Romania, da questa unione nacque Michele I attuale capo della casa reale romena . La Regina Elena fu reggente al trono romeno dal 1927 al 1930 e successivamente sempre accanto al figlio Michele quando quest’ultimo ascese al trono e fino al 31 Dicembre 1947 quando, dopo una umiliante perquisizione, la famiglia reale fu costretta a lasciare il suolo romeno per l’esilio Un episodio che dimostra la particolare umanità di questa donna è anche legato alla storia italiana e alla tragica sorte di Mafalda di Savoia. Infatti, nel settembre del 1943, alla firma dell'armistizio con gli alleati, i tedeschi organizzarono il disarmo delle truppe italiane. Badoglio e il Re Vittorio Emanuele III ripararono al Sud, ma Mafalda , partita per Sofia per assistere la sorella Giovanna, il cui marito Boris III di Bulgaria era in fin di vita , non venne messa al corrente dei pericoli che poteva incorrere una volta rientrata in Italia. Durante il viaggio di ritorno verso l’Italia, la Regina Elena di Romania fece fermare appositamente il convoglio reale per offrire protezione a Mafalda di Savoia cercando di farla desistere dal rientrare in Patria. Ma la principessa Mafalda decide di non accettare l’offerta e volle proseguire per la penisola e per il suo triste destino Ma, soprattutto in un momento nel quale l’antisemitismo sembra ancora non essere stato debellato del tutto e soprattutto in un momento storico, nel quale il negazionismo sembra trovare nuovi seguaci . Mi preme ricordare l’atteggiamento coraggioso di questa Sovrana nei confronti della comunitò ebraica romena negli anni duri del regime di Ion Antonescu. Infatti, questa donna si adoperò per la salvezza di migliaia di ebrei in particolar modo assieme al sindaco di Cernăuți (oggi Chernivtsi in Ucraina) la deportazione della locale comunità ebraica e protesse anche coloro che erano stati deportati dal regime nella Trasnistria. Per questo comportamento nel 1993 , undici anni dopo la morte, la Regina Madre di Romania, Elena di Grecia è stata insignita del titolo di “Giusta fra i popoli “ dallo Stato di Israele e il suo nome figura nel monumentale Yad Vashem di Gerusalemme assieme agli altri 60 Romeni che si adoperarono per salvare gli ebrei negli anni bui dell’odio antisemita. L’auspicio è che in occasione del trentennale della morte si ricordi appieno questa donna e questa Regina che seppe con coraggio dire il proprio “No” a coloro che in nome dell’odio e del fanatismo tentarono di annientare il popolo ebraico ma, soprattutto si ricordi l’importanza di lottare contro ogni forma di antisemitismo compreso quel “revisionismo” che tenta di negare la Shoah quanto drammaticamente accade nell’Europa del secolo scorso. Marco Baratto Associazione Culturale Euromediterranea


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