Politica

"L’ordine dei medici di milano si va ‘militarizzando’?"

Il comunicato

Alcuni quotidiani, assieme ad agenzie di stampa, hanno riportato la notizia di spaccature all'interno del Consiglio dell' Ordine dei Medici di Milano. Il tutto, soprattutto, a seguito della mobilitazione mediatica di alcuni componenti dello stesso, che accusano il Presidente Carlo Roberto Rossi di governare 'militarmente' l'Ordine, scavalcando la discussione collegiale. Oggetto della contesa la presa di posizione pubblica del Presidente in cui si contestano alcuni passaggi della legge regionale della Lombardia sulla cronicità che presentano profili critici rispetto alla deontologia professionale e all'etica delle cure da erogare al paziente cronico. Posizione che, secondo alcuni componenti del Consiglio dell'Ordine, non sarebbe mai stata discussa collegialmente. "Capisco anche se non condivido - commenta Roberto Carlo Rossi, Presidente dell'Ordine dei Medici Chirughi e Odontoiatri della Provincia di Milano - la posizione di dissenso di merito esclusivamente politico di alcuni colleghi, ma non accetto che si diano false informazioni sul rispetto delle procedure di confronto. La questione fu sollevata e discussa nel Consiglio del 15 febbraio scorso e fu deciso un ampio approfondimento nella Commissione deontologica svoltasi poi il 22 Marzo, a cui, peraltro, erano stati invitati tutti i componenti del Consiglio dell'Ordine. Il tema è stato poi inserito nell'ordine del giorno del Consiglio del 28 Marzo, nel quale, a larga maggioranza, mi fu dato mandato di esternare le preoccupazioni dell'Ordine e di dare luogo ad un pubblico confronto (che verrà organizzato a breve) sulla materia". "Non trovo altre ragioni per spiegare il ricorso a tali evidenti forzature - conclude il Presidente di OMCeO -, se non nell'apertura di fatto della campagna elettorale per il rinnovo degli Organi dell'Ordine, che si terrà entro la fine dell'anno. Personalmente, per il bene dei cittadini lombardi e di tutti i medici e gli odontoiatri, auspico che il dibattito resti sul merito di ciò che è bene e utile a difesa della professione medica e della tutela della salute dei cittadini. In democrazia gli organismi di rappresentanza funzionano a maggioranza e minoranza. La minoranza esponga pure le sue idee, ma senza attaccarsi a inesistenti conflitti di interessi".