Politica

Ragazzini migranti a Milano, don Gino: “Pronti per il carcere”

Sala ribatte: "Dovrebbe occuparsene lo Stato, non i comuni"

L’emergenza migranti scalda gli animi anche a Milano, con l’arrivo di circa 750 nuovi minori non accompagnati in città. Ad accendere la polemica don Gino Rigoldi, ex cappellano del carcere Beccaria, che a Giornale Radio Fm ha espresso il proprio dissenso sulla gestione: “A Milano sono arrivati circa 1500 ragazzini, perlopiù dall'Egitto, di cui metà ricevuti dal comune, l’altra metà gira per strada pronta a essere fatta arrivare nel carcere minorile. Perché a quell'età, 14-15 anni, se vaghi per Milano da solo senza casa e lavoro, non puoi che fare quella fine”. Parla di accoglienza umana, di soluzioni nei confronti di quelli che spesso ci si dimentica di considerare come esseri umani, il noto sacerdote che da sempre si mette al servizio dei più giovani.

“Davanti a queste emergenze bisogna mettere da parte il guerreggiare e iniziare a ragionare su come rispondere, aiutare queste persone, rendere umana l’accoglienza. Non si tratta di una questione di politica, di destra o di sinistra, ma di umanità”, afferma.

Il commento di Sala

A dare il proprio parere sulla polemica riaccesa è anche il sindaco di Milano Sala, ospite alla presentazione della nuova stagione di concerti alla Filarmonica della Scala, che parla di responsabilità statale: “I comuni possono solo temporaneamente sostituirsi e in ogni caso senza sostenere i costi. Ora sta avvenendo il contrario, la gestione è delegata al comune e senza risorse. Le risorse non sono i 60 euro al giorno per minore: le risorse sono quelle che servono per avere centri e luoghi diversi da quello che abbiamo oggi, continuo a ripeterlo in una città dove ci sono 1500 minori non accompagnati”.

“Sul tema di inasprire le pene queste vanno applicate su chi delinque, ma ci deve essere conseguenza per non raccontare solo una bella storia, qualcuno a Milano non conosce ancora il carcere minorile Beccaria, c'è posto per una decina di minori”, ha concluso il sindaco.


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