Politica

La regione contro Palazzo Marino: "No ai migranti al vecchio ospedale di Garbagnate"

L'intervento dell'assessore regionale alla salute Giulio Gallera, favorevole invece all'uso del vecchio nosocomio per ospitare sfrattati o papà separati. Motivo? "Troppo vicino" al nuovo ospedale

Il vecchio ospedale di Garbagnate

Con toni durissimi, la regione Lombardia boccia l'idea di Pierfrancesco Majorino, assessore milanese alle politiche sociali, di accogliere i migranti e i richiedenti asilo nell'ex ospedale di Garbagnate Milanese, una struttura che è di proprietà del comune di Milano. Majorino aveva lanciato l'idea assicurando comunque che avrebbe prima cercato un confronto con il sindaco di Garbagnate, Pier Mauro Pioli (Pd).

A intervenire, da Palazzo Lombardia, è l'assessore regionale alla salute Giulio Gallera, esponente dell'area liberale di Forza Italia. Gallera, che è stato a lungo consigliere comunale a Milano, si dice «consapevole che l'ex ospedale debba trovare una nuova vocazione», ma definisce «assolutamente inaccettabile l'idea di accogliere gli immigrati». Motivo? La «contiguità» con il nuovo presidio ospedaliero garbagnatese, inaugurato a ottobre 2015.

Insomma: i migranti troppo vicino al nuovo ospedale non vanno bene. Altre persone, invece, sì: Gallera si mostra favorevole ad un ricovero temporaneo per gli «sfrattati» o per i «papà separati»: su queste idee «non abbiamo niente in contrario e potremmo anche ipotizzare una collaborazione», afferma l'assessore forzista. La contiguità insomma sarebbe pericolosa o inopportuna, ma solo in relazione ai migranti.

Majorino aveva anche lanciato la proposta di utilizzare l'ex campo base di Expo 2015, a Rho, per ospitare gli sfrattati, anche in questo caso previo colloquio con il sindaco rhodense Pietro Romano (Pd).


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