Politica

Consulenze false, quattro condanne in regione. Polemiche su Ferrazzi

Tra i condannati un consigliere regionale in carica, per la Lista Maroni Presidente. M5s: "Si applichi la Severino e lo si sospenda"

Quattro condanne per consulenze false

Domenico Zambetti, ex assessore regionale alla casa per il Popolo della Libertà, è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione per la vicenda delle "consulenze fantasma"; ovvero contratti per attività in regione a parenti o amici, con lo scopo di ottenere denaro. Zambetti era stato arrestato non per questa vicenda ma per l'accusa di voti di scambio con la 'ndrangheta, che fa parte di un altro procedimento. 

I fatti si riferiscono agli anni tra il 2008 e il 2012. In quel periodo, Zambetti e altri imputati avrebbero attivato consulenze - pagate dalla regione Lombardia - per decine di migliaia di euro. La contestazione iniziale si riferiva a consulenze per 260 mila euro, ma alcune di queste sono nel frattempo cadute in prescrizione. 

Assolto - tra gli imputati - Mario Scotti dell'Udc, ex assessore regionale, perché nel suo caso non sussiste il danno. Condannati invece, oltre a Zambetti, anche Paolo Valentini (ex capogruppo del Popolo della Libertà, tre anni e quattro mesi), Angelo Giammario (ex consigliere regionale del Popolo della Libertà, tre anni e otto mesi) e Luca Daniel Ferrazzi (ex assessore regionale di Alleanza Nazionale, due anni e quattro mesi).

Emblematico uno dei casi analizzati dai magistrati: quello della figlia della compagna di Angelo Giammario, cui è stata affidata una consulenza per uno studio in materia ambientale quando la ragazza era studentessa di liceo. 

Disposta anche una provvisionale complessiva di 121 mila euro. Il giudice ha confiscato 29.450 euro a testa a Giammario e Valentini, 13.248 euro a Ferrazzi e 79 mila euro a Zambetti. 

POLEMICHE SU FERRAZZI (PRESIDENTE COMMISSIONE CULTURA)

Immediate le polemiche su Luca Daniel Ferrazzi, che nel 2013 è stato eletto consigliere regionale per la lista Maroni Presidente nel collegio di Varese ed è poi diventato presidente della commissione cultura e istruzione. «E' il secondo consigliere e presidente di commissione ad essere arrestato dopo Fabio Rizzi», esplode Iolanda Nanni del Movimento 5 Stelle riferendosi all'esponente leghista e presidente della commissione sanità (ormai ex) arrestato per corruzione in ambito sanitario: «Le scope di Maroni sono la più grande 'fake news' di questa legislatura regionale», prosegue Nanni con in mente le scope che Maroni agitò (insieme a Salvini) per mostrare che nella Lega Nord post-bossiana si stava facendo pulizia.

Nanni chiede che venga applicata la Legge Severino, che prevede la sospensione di Ferrazzi da consigliere regionale e la decadenza dalla carica di presidente della commissione cultura e istruzione. E Raffaele Cattaneo, presidente del consiglio regionale, ha disposto un approfondimento per capire le conseguenze della sentenza, ma ha anche accennato al fatto che «i reati contestati a Ferrazzi, a una prima lettura, non sembrano rientrare immediatamente tra quelle che sono contemplate nella Legge Severino».

Se Ferrazzi dovesse lasciare il consiglio regionale, al suo posto entrerebbe Antonio Rosati, primo non eletto della lista Maroni Presidente nel collegio di Varese. Rosati è stato presidente del Varese, portandolo fino alla Serie B e facendogli sfiorare la promozione nella massima serie; poi, nel 2013, è stato vice di Enrico Preziosi alla guida del Genoa per alcuni mesi. Nel 2014 è stato arrestato per il coinvolgimento nella presunta evasione nell'ambito di una cooperativa di facchinaggio. 


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