Politica

È scontro per i controlli a tappeto sugli immigrati, Sala: “Io avvisato solo all’ultimo”

Risultati dell'operazione in chiaroscuro. E il maxi blitz spacca le forze politiche milanesi

I controlli - Foto © Gemme MilanoToday

Qualcuno parla senza troppi giri di parole di “rastrellamento”. Qualcun altro, nonostante a palazzo Marino sieda sugli scranni della giunta, non fa di certo festa, sindaco compreso. Più a destra, invece, si plaude all’operazione e se ne invocano altre simili, con più continuità. 

Ha diviso Milano e il mondo politico milanese il maxi blitz che trecento uomini della Questura hanno condotto martedì pomeriggio in Stazione Centrale per fermare e identificare gli immigrati che stazionavano in piazza Duca d’Aosta.

VIDEO | Il maxiblitz della polizia in Centrale

Lì, in un pomeriggio che fino a quel momento era “normale”, i poliziotti sono arrivati con camionette, bus, blindati, i cavalli e un elicottero. I risultati di quello che da via Fatebenfratelli definiscono un “servizio straordinario di prevenzione e controllo” sono abbastanza modesti e parlano di cinquantadue persone portate in Questura per l’identificazione: ventisei sono stati trattenuti per ulteriori accertamenti e quattro ragazzi hanno scoperto di aver ottenuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari che da tanto aspettavano. In serata, poi, sempre in zona - ma quando il maxi blitz era terminato - sono scattate le manette per tre giovani stranieri, accusati di spaccio e tentata rapina. 

Così, la città e la politica hanno iniziato ad interrogarsi sull’utilità di una operazione così “muscolare” - di certo la prima condotta dalla Questura in questo stile -, che se da un lato ha risposto alle continue richieste di sicurezza dei residenti di zona, dall’altro ha mostrato modi e immagini probabilmente eccessivi, che hanno diviso anche il consiglio comunale. 

VIDEO | Il maxi blitz in una Centrale militarizzata

Scontro anche in consiglio: Rozza "esulta", Sala no

Carmela Rozza, assessore alla Sicurezza, è rimasta “tiepida” ma comunque d’accordo con l’operazione, che ha rivendicato: “Da tempo — ha detto — abbiamo chiesto a Prefettura e Questura una massiccia campagna di identificazione di coloro che stazionano in tutta l’area della Stazione Centrale e intorno all’hub di via Sammartini”.

Però, se da un lato l’assessore afferma di aver chiesto controlli da tempo, dall’altro il sindaco Beppe Sala, parzialmente la smentisce. “Queste operazioni è utile farle in maniera concordata. Sono stato avvisato all’ultimo momento - ha ammesso -. Un maggiore controllo va bene, ma ne parlerò con il questore per capire i risultati raggiunti. Voglio capire se è stata fatta per gli incidenti che si sono verificati o è un primo passo di una strategia diversa. Ma, ribadisco, - ha concluso - ne voglio parlare prima con il questore per capire”. 

Assolutamente critico, invece, Pierfrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali e da sempre molto sensibile al tema immigrazione. “Mi piacerebbe capire che tipo di risultati portano azioni simili - ha commentato -. Mi convince di più la cultura degli interventi mirati, continuativi e condotti nel silenzio, ma non sono un poliziotto. L'accertamento delle condizioni e dello status dei richiedenti asilo deve, accompagnarsi, sempre, con il rispetto dei diritti umani”.

VIDEO | Fuggi fuggi generale all'arrivo dell'elicottero.

I primi a protestare, verso le sette di martedì sera, sono stati i ragazzi dei centri sociali milanesi, che si sono ritrovati in Questura dietro lo striscione “No one is illegal”. Poi, è stata la volta di Sinistra X Milano, partito dell’ex sindaco Giuliano Pisapia, che ci è andato giù duro. 

“Dov’è finita la Milano che accoglie? Quanto successo in Stazione Centrale, dove un gruppo di migranti è stato accerchiato e perquisito dalle forze dell’ordine per il semplice fatto di essere lì, è lontano anni luce dalla Milano città aperta, accogliente e internazionale che abbiamo conosciuto negli ultimi anni. Interventi di questo tipo - l’accusa del partito - denotano prima di tutto debolezza e incapacità di includere e servono solo a regalare platea agli sciacalli e alimentare razzismo e paura”. 

"Una prova di forza degna del peggior regime": le accuse

Sulla stessa lunghezza d’onda Onorio Rosati, consigliere regionale del Pd: “La considero un'azione dalla dubbia utilità, oltreché evocativa di ben altre tristi vicende della storia - le sue parole -. E questo al netto della professionalità degli agenti e della felicità manifestata in diretta da Salvini”. 

Lo stesso Matteo Salvini, infatti, è stato tra i primi a giungere in piazza, quando le forze dell’ordine erano da poco schierate. Il leader della Lega Nord, che ha ripreso tutto in diretta Facebook, ha esultato col classico “Stop invasione, pulizia!” prima di litigare in piazza con una guida turistica che lo ha accusato di essere “razzista e nazista” prima di urlargli contro “per te c’è posto a piazzale Loreto”. 

Video | La guida turistica a Salvini: "C'è posto a piazzale Loreto"

Le immagini dei migranti circondati dai poliziotti non sono piaciute neanche a Mirko Mazzali, delegato alle periferie per il sindaco Sala ed ex capogruppo di Sel in consiglio comunale. “Le scene viste in Stazione Centrale sono oggettivamente brutte. Non è un tema di controllo, tutti o quasi sono favorevoli ai controlli, si tratta però di come farli - ha specificato -. I controlli generalizzati, di massa pongono sempre delle problematicità, perché colpiscono indiscriminatamente tutti, soprattutto se fatti per etnie. Non si tratta ovviamente di razzismo, ma lo stigma rimane. Peraltro - ha argomentato - se tu fai un intervento di questo tipo evidentemente straordinario, dai l'idea di avere di fronte una situazione che non riesci a gestire. L’entusiasmo per operazioni di questo tipo è francamente fuori luogo, anche perché immagino che non abbiano fermato qualche terrorista o soggetto pericoloso - quelli non bivaccano in stazione - ma persone senza fissa dimora o magari dimoranti nei centri di accoglienza”. 

Durissime le parole del coordinamento nazionale comunità di accoglienza, che ha spiegato in una nota che il Cnca “accoglie circa un migliaio di immigrati e richiedenti asilo nelle sue strutture”. Uno “spirito di umanità e accoglienza che è stato fatto a brandelli dalla Questura di Milano” con “un odioso blitz” che ha portato - parole del coordinamento al “rastrellamento” di centinaia di immigrati “in una prova e dimostrazione di forza degna del peggior regime”. 


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