Politica

Atm, salta il biglietto scontato per le tratte brevi. Le novità

No della giunta milanese: contraddice l'idea di stimolare ad abbonarsi. I partiti chiedono di non toccare im mensili, che la giunta vorrebbe aumentare insieme al biglietto ordinario

Repertorio

Non ci sarà il biglietto Atm scontato per un numero limitato di fermate del metrò e nemmeno la possibilità di utilizzare lo stesso biglietto per effettuare due viaggi in metropolitana nei 90' di validità. Sarebbero state soluzioni in controtendenza con l'intento della giunta di Milano di promuovere gli abbonamenti e scoraggiare l'utilizzo occasionale dei mezzi pubblici. 

Lo si legge in un documento che la giunta milanese ha consegnato ai consiglieri comunali in preparazione della decisione di aumentare il biglietto ordinario, portandolo da 1,50 a 2 euro, e conseguenti rimodulazioni. Si apre ora una trattativa (difficile) con i gruppi consiliari di maggioranza, ma anche di opposizione, che presenteranno proposte per ridurre, almeno in parte, l'impatto per i cittadini. 

L'intenzione della giunta è quella di aumentare i biglietti ordinari e i carnet settimanali e 2x6 del 33%, gli abbonamenti mensili dell'11%, lasciando invece invariati gli abbonamenti annuali ordinari, che sono nelle tasche del 17% dei passeggeri: troppo pochi. In questo modo, l'annuale resterebbe a 330 euro e il mensile salirebbe a 38,50, rendendolo ancora meno conveniente. 

Il Comune di Milano, dati i costi di gestione di Atm e i tagli della Regione ai contributi per il trasporto pubblico, deve trovare 55 milioni di euro all'anno: qualunque proposta ulteriore dovesse venire accettata, dunque, avrà bisogno di una proiezione e di coperture finanziarie. Il Partito democratico, con il presidente della commissione mobilità Carlo Monguzzi, ha però varie richieste da sottoporre a sindaco e assessori. Innanzitutto non toccare gli abbonamenti mensili, che comunque rappresentano una "fidelizzazione": Poi non toccare l'età dell'esenzione per gli anziani (l'ipotesi è farla salire a 70 anni), infine il biglietto breve per evitare di fare spendere 2 euro a chi fa un viaggio di poche fermate.

La questione degli abbonamenti è quella che sta maggiormente a cuore ai gruppi politici. La Lista Sala si accoda al Pd nella richiesta di non toccare il costo di alcun abbonamento, quindi anche i carnet settimanali e il tagliando mensile, mentre Milano Progressista di Basilio Rizzo si spinge ancora oltre e chiede di ridurre l'annuale da 330 a 300 euro. E ancora la Lista Sala non si limita, nelle sue proposte, al trasporto pubblico ma introduce il tema di Area C, azzardando di aumentare il ticket da 5 euro tranne che per residenti e veicoli di servizio. 


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