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Milano, un grande "bosco" in città delimitato dai grattacieli: ecco il futuro di Scalo Farini

Stefano Boeri ha presentato il suo progetto per Scalo Farini. E c'è già l'ok del sindaco Sala

Niente palazzi, che dovranno svilupparsi in verticale. Ma porte aperte al verde, agli alberi, alle piante, ai bambini. 

È pronta a trasformarsi in un mega prato per bimbi Scalo Farini, l’area ex ferroviaria che il comune di Milano ha intenzione di recuperare insieme agli altri scali di Porta Genova, Porta Romana e San Cristoforo. 

L’idea è di Stefano Boeri, archistar papà del Bosco Verticale, che ha già trovato l’ok del sindaco. Venerdì mattina, infatti, il primo cittadino di Milano, Beppe Sala, ha detto del progetto di Boeri: “È molto positivo per almeno due motivi.  Credo si possa partire dallo scalo Farini, poi spesso sugli scali ci sono piccoli dibattiti. Ma bisogna partire subito da uno scalo e potrebbe essere Farini. L’idea di Stefano Boeri di un grande parco per i bambini mi trova favorevolissimo”. 

Al centro del progetto di Boeri, infatti, ci sono proprio i bimbi. A loro è dedicato l’immenso prato che dovrebbe nascere sullo Scalo, delimitato da alberi, piccoli boschi e grattacieli, per occupare quanto meno suolo possibile con gli edifici. 

Lo stesso Boeri, come racconta Il Corriere della Sera, ha ammesso di essersi ispirato al pratone che Fulvio Scaparro voleva per i bambini di Milano, quell’Aulì Ulè che oggi si trova all’Idroscalo.  

“Perché non duplicarlo, a Farini, dunque in centro alla città? - l’idea di Boeri -. L’immagine del pratone racconta che è possibile immaginare uno spazio dei bambini. Portare l’idea forte di Scaparro nel centro della nuova Milano è importante come averla realizzata all’Idroscalo. Nel più grande scalo merci in dismissione”. 

Non solo Scalo Farini, però. Perché ci sono da rimettere a lustro San Cristoforo, Porta Genova e Porta Romana. A loro sta pensando il Wwf con il supporto di Fondazione Cariplo in partnership con Comune di Milano, Cooperativa Eliante e Rete Ferroviaria Italiana e il loro progetto “Rotaie verdi”. In una descrizione: un mega parco verde che dovrebbe nascere sui binari come successo a Parigi e New York

IL PROGETTO ROTAIE VERDI: UN MEGA PARCO PER MILANO 

Un grande parco che darebbe una nuova anima 'green' alla città. E che è già stato presentato all'Urban Center il progetto “Rotaie verdi”, la proposta per un'oasi ambientale lungo il rilevato ferroviario elaborata da Wwf con il supporto di Fondazione Cariplo in partnership con Comune di Milano, Cooperativa Eliante e Rete Ferroviaria Italiana.

L'idea è precisamente quella di realizzare una grande oasi naturalistica connettendo le aree degli scali ferroviari dismessi di San Cristoforo, Porta Genova e Porta Romana.

SULLA SCIA DI PARIGI E NEW YORK

Attraverso indagini svolte sul campo si è arrivati all’elaborazione di un’ipotesi di paesaggio possibile per le aree attorno agli scali e di un modello innovativo di rigenerazione dello spazio urbano. L’idea è quella di sfruttare la fascia del rilevato ferroviario per realizzare un corridoio ecologico lungo i binari, ipotizzando su parte delle aree la nascita di oasi naturalistiche dotate di una natura più ‘selvaggia’ che si integrino e interagiscano con le aree destinate a verde pubblico.

Il recupero delle strutture ferroviarie in stretta e diretta connessione con la valorizzazione del verde urbano ha già dimostrato di essere una chiave vincente, basti pensare alla Promenade Plantée di Parigi, la passeggiata nel verde lunga 4,5 km realizzata lungo il tracciato di una vecchia linea ferroviaria sopraelevata, e all’High Line di New York, realizzata nel 1999 e divenuta in pochi anni uno dei luoghi più amati e frequentati della città. 

UN'OASI VERA E PROPRIA

Il rilievo sul campo, svolto da esperti naturalisti, ha dato risultati sorprendenti: le varietà di specie vegetali presenti all’interno degli scali e lungo la cintura ferroviaria sud sono ben 368, pari all’81% del totale noto in tutta la città. Altrettanto ricca è la varietà di invertebrati (64 specie e sottospecie), in particolare di insetti; anche la presenza di anfibi, rettili, uccelli e mammiferi è variegata e comprende specie protette come il rospo smeraldino, alcuni rapaci e uccelli migratori. La realizzazione di una connessione ecologica tra gli scali consentirebbe alle biodiversità di muoversi liberamente e riprodursi, garantendo la sopravvivenza delle specie. Il possibile assetto, non definito ma simulato e valutato come ipotesi di fattibilità, diventerebbe inoltre un fattore incentivante per la rigenerazione delle aree ferroviarie e dei quartieri circostanti.

IL PROGETTO 

“La riqualificazione degli scali ferroviari è una delle grandi sfide per lo sviluppo sostenibile della nostra città e l’occasione per rendere belle, fruibili e vitali ampie aree che oggi si trovano in una situazione di degrado - ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran - e come Amministrazione stiamo lavorando affinché l’accordo con FS sia raggiunto entro un anno, dopodiché si procederà a disegnare il futuro di ogni scalo attraverso i piani attuativi. Credo che ‘Rotaie Verdi’ potrebbe ben inserirsi in questa prossima pianificazione. Oltre alla realizzazione di una grande oasi naturalistica all’interno del tessuto urbano, il progetto andrebbe ad aumentare la superficie di territorio che ospita gli ecosistemi tipici della campagna lombarda, un prezioso patrimonio da preservare e valorizzare”.

Le conclusioni sono state affidate all’architetto Antonio Longo del dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano: “E’ un progetto che oltre a dire moltissimo sugli scali ferroviari indica una linea di lavoro che può essere replicata in altri rilevati ferroviari e aree industriali della città. ‘Rotaie Verdi’ permette di riscoprire la natura facendola diventare il motore di un progetto urbanistico. Letto insieme ai molti progetti che Fondazione Cariplo ha realizzato sulla rete ecologica di Milano, questo studio costituisce già oggi una straordinaria ossatura ecologico-ambientale che interessa sia i parchi industriali che le acque”.


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