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VFNO, centro "murato" di gente; e tanti saluti alla crisi

Modelle, vip in cerca di essere "videofonati", gadget, palloncini, stilisti, luci. Ecco la Vogue Night. E, soprattutto, una fiumana incredibile di persone

Una vetrina dedicata al periodico di moda (foto Gemme)

Ci si aspettava molta gente. "Molta". Non, probabilmente, una fiumana di persone così fitta da intasare il centro cittadino per due ore. Perchè se dovesse misurarsi a presenze, la Vogue Fashion's Night Out è stata un successo interstellare. Il carrozzone della moda ha scaraventato le proprie frecce con precisione chirurgica. Il canovaccio ha funzionato alla perfezione. E tanti saluti alla crisi, alla Manovra, allo spread coi bund, al default. Ieri tutto è stato oscurato da una patina glitterata e luminescente. 

Il segreto è stato nelle distanze. Via Monte Napo-via Della Spiga: quasi un'ora. Non ci si riusciva a muovere. Ragazzine agghindate in assurde mìse, modelle androgine e (scusateci la bestemmia) un po' "mostruose", modelli con addominali di cemento, palloncini, coupon-regalo, e vip, soprattuto vip. Erano spaesati, con gli occhi baluginanti e tremanti, spostati tra flash di I-phone e fotografi di agenzie. Abbiamo scorto Cristina Parodi, Milo Infante, Albertino, Ainett Stephens, Roberto Cavalli, qualche grandefratellino, altre soubrette, altre starlette, e altri di cui, chiediamo venia, non sappiamo neanche le iniziali. 

Nei negozi di maggior grido c'erano vetrine viventi, installazioni esagerate, e code di ore e ore per entrare. Poi Campari. Campari in ogni angolo. Cocktail di Campari negli store, fuori, per terra, abbandonati sui cornicioni, sui marciapiedi. Tutti felici, tutti altamente brilli, tutti lieti di aver preso parte a una kermesse così violentemente ampollosa da essere quasi cafona. Anzi, togliamo il quasi. 


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