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L'11 e il 12 novembre, al teatro della cooperativa, un ricordo di Madre Cabrini, patrona dei migranti

Uno spettacolo diretto da Anna Bonel, dedicato a Madre Francesca Saverio Cabrini (Sant'Angelo Lodigiano, 15 luglio 1850 – Chicago, 22 dicembre 1917), una delle sante più rivoluzionarie e femministe del Novecento, che ha lasciato – dopo aver attraversato 28 volte l’oceano Atlantico tra il 1889 e il 1912 – più di 60 opere educative, ospedaliere e assistenziali sparse tra Stati Uniti, America Latina ed Europa.

Sogni e lavoro, concretezza e incredibile capacità visionaria: la piccola “suora con la valigia” protettrice dei migranti - impersonata da Giulia Lazzarini - guiderà lo spettatore dentro la complessità del fenomeno dell’emigrazione, fatto di disperazione, fatica, fede e rivalsa sociale.

Con la biografia di questa donna straordinaria, MATERMUNDI riporta alla luce una storia spesso dimenticata: quella dell’emigrazione italiana, nelle sue molteplici forme e implicazioni socio-culturali, tra le fine dell’Ottocento e gli anni cinquanta del secolo scorso.
In teatro, il racconto diventa transnazionale, universale e atemporale: sono storie di ieri? Di un passato remoto? Di un futuro prossimo?

Situazioni diverse attraverso forme stilistiche diverse: la lettura/monologo di Madre Cabrini, i testi dell’Arcivescovo di Piacenza G.B. Scalabrini (Franco Sangermano), la Commedia dell’Arte con la “maschera” dello Zanni (Enrico Bonavera), brevi interventi sceneggiati interpretati da giovani allievi attori e contrappunti musicali dal vivo (fisarmonica, sax, chitarra).

Le storie raccontate, a distanza di cent'anni, sono parallele a quelle degli attuali migranti. Ricordarle potrà consentirci uno sguardo e un’ “accoglienza” diversi: migranti siamo tutti e chi chiede asilo partecipa a un destino e a una storia comuni.


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