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Schubert e la musica francese

Dopo il successo di critica e pubblico riscosso dal ciclo dedicato all'integrale delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven, torna sul palco del Nuovo Teatro Ariberto di Milano Riccardo Schwartz. Con un’introduzione approfondita e allo stesso tempo appassionante, il pianista milanese darà al pubblico una visione più ampia dei compositori che andrà a interpretare, portando a dialogare alcuni dei Maestri che hanno saputo dare voce ai moti più reconditi dell’anima. Un viaggio in musica, di forte intuito e di grande impatto emotivo, in grado di tracciare le linee di una nuova poetica abilmente inserita nel nostro tempo. Che rapporto ci può essere tra due mondi così lontani come quelli di Debussy e Ravel, due dei più importanti compositori francesi a cavallo tra Ottocento e Novecento e del Maestro viennese Schubert, il principale rappresentante del primo periodo romantico di un secolo prima? Per Riccardo Schwartz il legame è molto stretto, naturalmente non si tratta di una linea diretta, ma di un mondo onirico non ancora svelato che ha le sue radici nelle sfuggevoli pieghe dello spirito.

Con questo ciclo di 6 Recital, dal titolo “Schubert e la musica francese”, ideato dallo stesso Maestro Schwartz e che a partire da gennaio vedrà la continuazione nell’autunno, il Maestro esplora tre Sonate di Schubert (D. 845, D. 784, D. 959), introdotte di volta in volta dalle nobili sonorità di Debussy e Ravel. Tre Recital nei quali il mistero della musica francese pervaderà il tessuto apparentemente più austero della musica di Schubert. Riccardo Schwartz, con le sue interpretazioni, spesso considerate profetiche e visionarie, riesce a far percepire quali abissi si possano celare dietro la grande musica. Nella poeticità degli accostamenti dei brani scelti per i sei Recital, il ciclo dal titolo “Schubert e la musica francese” offre l’occasione di sentire un grande interprete posto a confronto con le asperità interpretative di Schubert, Debussy e Ravel.

Concerto di gennaio: un primo confronto tra Debussy e Schubert

Preludi di Debussy

Schwartz introduce il primo Recital di Debussy con queste parole: “Il ciclo si apre con le pagine suadenti del primo libro di Preludi di Debussy, dodici brani, dodici evocazioni oniriche, ognuna con un titolo, un’allusione che può essere liberamente interpretata. Che si tratti di passi nella neve o menestrelli, la sostanza non cambia, essendo di fatto la sostanza di cui sono fatti i sogni. Il percorso di questi 12 preludi, scritti nel 1909, va ben oltre le immagini dei titoli, con la possibilità di stravolgere la concezione che abbiamo della realtà, aprendo un varco spirituale che passa però fortemente dalla nostra percezione sensoriale”.

F. Schubert: Sonata n. 16 in la minore (D. 845)

La Sonata di Schubert, scelta per il primo dei tre concerti, che completano il ciclo – prosegue Schwartz – si apre con la visione di un vago movimento sotterraneo, un incubo forse, forse un sogno molto profondo, di fatto qualcosa che appartiene a un altro mondo e che condivide con Debussy la sua natura onirica. La musica di Schubert è altrettanto sospesa, ma lo stato d’animo si sviluppa in modo romantico e alterna i chiaroscuri del primo tempo con un momento di pace elisiaca nell'Andante e due movimenti finali volitivi e tormentati, lasciando come unico squarcio di luce il Trio del terzo tempo.

25 gennaio 2018
C. Debussy: Préludes, Premier Livre
F. Schubert: Sonata n. 16 in la minore D. 845
5 aprile 2018
C. Debussy: Préludes, Deuxième Livre
Étude n. 4 “pour les sixtes”
Étude n. 11 “pour les arpèges composés”
F. Schubert: Sonata n. 15 in la minore D. 784
24 maggio 2018
M. Ravel: Miroirs
F. Schubert: Sonata n. 20 in la maggiore D. 959
Nuovo Teatro Ariberto | ore 20.45
Via Daniele Crespi 9 - 20123 Milano
(MM2 Sant’Agostino e Sant’Ambrogio)
Costo del biglietto: € 10,00; € 7,50 ridotto under 25


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