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Sabina Guzzanti si racconta in streaming in "Triennale Decameron". Come vederla

Proseguono gli appuntamenti di Triennale Decameron – nuovo format di Triennale Milano che invita artisti, designer, architetti, intellettuali, musicisti, cantanti, scrittori, registi, giornalisti a sviluppare una personale narrazione – con l’attrice, comica e regista Sabina Guzzanti, sabato 11 aprile.

Nell’ambito di Triennale Decameron, Sabina Guzzanti, in dialogo con Leonardo Caffo, filosofo e tra i curatori del Public Program di Triennale Milano, affronteranno i temi del postumano e dell’ecologia, che saranno al centro del prossimo film della Guzzanti. Triennale Decameron è un progetto di Triennale Milano sviluppato a partire dallo spunto del Decamerone di Giovanni Boccaccio, che narra di un gruppo di giovani che nel 1348 per dieci giorni si trattengono fuori da Firenze per sfuggire alla peste nera e a turno si raccontano delle novelle per trascorrere il tempo. Tutte le “novelle” di Triennale Decameron saranno trasmesse in diretta sul canale Instagram di Triennale. Tutti i giorni alle 17.

Sabina Guzzanti

Attrice, si è diplomata all'Accademia nazionale d'arte drammatica di Roma. Il debutto nel mondo dello spettacolo risale alla fine degli anni Ottanta come interprete di teatro e in una serie di trasmissioni televisive, tra cui L'araba fenice di Antonio Ricci e poi, accanto al fratello Corrado e a Serena Dandini, negli show "La Tv delle ragazze", "Avanzi", "Tunnel", "Pippo Chennedy Show", "La posta del cuore". Nel 1988 appare per la prima volta sul grande schermo nei film "I ragazzi di Via Panisperna" di Gianni Amelio e ne "I cammelli di Giuseppe Bertolucci". Nel 1994 vede realizzata la sua prima sceneggiatura, "Troppo sole", scritta a quattro mani con David Riondino. Il film, diretto da Bertolucci, la vede interprete di ben tredici personaggi differenti. Nel 1998 passa dietro la macchina da presa e gira il cortometraggio "Donna selvaggia" cui segue nel 2002 il suo primo lungometraggio "Bimba". Nel 2005 "Viva Zapatero!", documentario sulla censura e la libertà di informazione satirica in Italia – da lei scritto, diretto, interpretato e prodotto – ottiene quindici minuti di applausi alla Mostra del cinema di Venezia.
 


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