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Emmanuel, Abba, Modou e Mor: razzismo e fascismo uccidono! chiudere i covi neri! sciogliere le organizzazioni fasciste!

Emmanuel, come Modou, Mor, Abba prima di lui, è stato ucciso dal razzismo e dall'odio sputato tutti i giorni dai politici seduti in Parlamento, nei consigli comunali, che rivestono cariche pubbliche.
Amedeo Mancini il razzista ultrà di destra che ha ucciso Emmanuel insultando lui e sua moglie a Fermo li aveva chiamati "scimmie", come qualche anno fa insegnava Calderoli (Lega Nord) rivolgendosi pubblicamente al ministro Kyenge con l'appellativo di "orango"; come hanno insegnato tutti i senatori (pd e sel compresi) che avevano difeso Calderoli in quell'occasione dicendo che "scherzava"; come ha insegnato Fabio Ranieri (lega nord) che aveva ritoccato la foto della Kyenge con la faccia di una scimmia. Come ha ribadito in quella occasione Salvini, difendendo il membro del suo partito, "che era solo satira"… Italiani brava gente insomma, al massimo si tratta di bravate, di simpatici scherzi, mica di razzismo, di fascismo strisciante nella società e nella pancia di servi del potere che preferiscono prendersela con i più poveri, con chi sfugge dalle nostre guerre, dal fascismo islamico che impugna le armi prodotte in Occidente.
Ma l'omicidio di Emmanuel non è certo il primo: nel 2008 il nostro fratello Abba Abdoul Guibre veniva ucciso a Milano da due baristi che lo chiamavano "sporco negro" mentre lo prendevano a sprangate, ma la Moratti prima e il tribunale poi specificarono che non si era trattato di razzismo. I due accusarono Abba di aver rubato un pacco di biscotti, come oggi sentiamo l'assassino di Emmanuel accusarlo di voler rubare una macchina. Il razzismo non c'entra, questo ci vogliono raccontare.
Nel 2011 Modou e Mor vennero uccisi a Firenze da Gianluca Casseri, attivista di Casapound, la stessa organizzazione neofascista che si è candidata alle ultime elezioni con la Lega Nord. Anche in quell'occasione volevano farci credere che Casseri era un pazzo, che il razzismo e il fascismo non c'entravano.
Ciò che è avvenuto a Fermo, gli insulti, il pestaggio, l'omicidio di un uomo e l'aggressione della sua compagna per il solo fatto di essere neri e migranti, non è quindi un fatto isolato, ma ci restituisce l'immagine di territori dove la retorica della guerra tra poveri continua a soffiare, seminando odio, paura, ignoranza.

In tutta Italia, in tutta Europa, paura e razzismo ingrassano le file di partiti e movimenti xenofobi e di estrema destra, trasformando il migrante nell'uomo nero, nella minaccia, nel nemico, e nascondendo dietro di esso la realtà di un sistema al collasso, di una crisi economica sempre più in espansione e per cui i tagli a welfare e diritti sono all'ordine del giorno.
Emmanuel è stato ucciso da un uomo con legami con l'estrema destra, ma i mandanti sono quelli che in doppio petto gridano al pericolo migranti, che costruiscono muri che servono solo a cancellare diritti e a rimpolpare le tasche delle industrie delle armi e della sicurezza, che sfruttano la clandestinità per avere più manodopera a basso costo ed abbassare ulteriormente gli standard di diritti. I mandanti sono quanti propongono un sistema basato sull'ignoranza, che distruggono a colpi di riforme e privatizzazione, scuola e welfare, che rendono inaccessibili gli strumenti per imparare a leggere il mondo, a relazionarvicisi, a costruirlo.
I mandanti sono quelli che piangono lacrime di coccodrillo davanti ai barconi rovesciati nel Mediterraneo e poi danno miliardi a Erdogan o ad Al-Sisi per gestire lontano dall'Europa Fortezza i flussi migratori, infischiandosene della totale mancanza di rispetto dei diritti umani che ciò comporta.
Oggi i giornali raccontavano con orrore e compassione ciò da cui Emmanuel e la sua compagna erano dovuti scappare: Boko Haram, la Libia, la traversata del Mediterraneo… nessuno però ha raccontato di come i governi europei e "occidentali" hanno pagato e armato i movimenti islamisti in mezzo mondo, per destabilizzarne i territori e accaparrarsi le risorse; nessuno ha detto che il governo italiano ha partecipato alla costruzione dei campi di concentramento per migranti in Libia, dove sono all'ordine del giorno le torture, gli stupri, gli abusi…
L'Europa, sia quella della finanza che quella dei nazionalismi razzisti e populisti, continua a finanziare guerre e devastazioni a favore dei propri interessi, per poi erigere muri e chiudersi in derive identitarie quando il prodotto di quelle guerre e devastazioni bussa alle sue porte; continua a trasformare il diritto alla felicità ed a una vita degna, il diritto a muoversi e a circolare, in qualcosa valido solo per chi se lo può permettere, acquistandolo a caro prezzo.
Non crediamo che quanto è successo a Fermo, a Emmanuel, sia un episodio isolato: crediamo che sia la prova, ancora una volta, della necessità di costruire reti e solidarietà dal basso, di promuovere consapevolezza, ibridazione, conoscenza reciproca, mutuo soccorso. Di seminare, insomma, anticorpi al razzismo così come al disinteresse della Fortezza Europa, di promuovere partecipazione ai territori che rimangono, secondo noi, di chi li vive a prescindere da quello che c'è scritto su un pezzo di carta o su un timbro.


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