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Quanto è reale il virtuale? - Come cambiano le relazioni con la mediazione della rete ai tempi della pandemia

La Pandemia Covid-19 ha travolto la possibilità di incontro e vicinanza tra le persone, che da qualcosa di spontaneo e naturale è diventato un dato comportamentale da monitorare, qualcosa di pericoloso cui prestare attenzione.
Sin da subito ci è venuta in soccorso la tecnologia, e mai come nell’arco dell’ultimo anno ci siamo resi conto di quanto fossimo immersi in essa e di essa bisognosi… l’emergenza Covid-19 ha infatti portato nelle vite di ciascuno di noi, massicciamente, l’utilizzo degli strumenti virtuali non solo in ambito lavorativo, ma anche come unico tramite sociale e relazionale. Se questo da un lato è stato a dir poco prezioso, dall’altro ci ha anche obbligato a delle domande con una urgenza prima sconosciuta: l’incontro virtuale è paragonabile a quello reale? Queste due realtà possiedono delle caratteristiche quantitative e qualitative simili? Che cosa caratterizza in modo nucleare l’esperienza della presenza dell’altro e della prossimità con l’altro? Quanto e come il tramite virtuale modifica la nostra esperienza del reale?
Si tratta di domande complesse, a cui non è possibile dare risposte in direzioni polarizzate - né catastrofistiche né illusorie - ma che al contrario sono da inquadrare in tutta la loro complessità e spessore.

Lo faremo in occasione di questa serata di Casa della Psicologia, assieme a degli interlocutori di eccellenza:
o Vittorio Gallese, professore ordinario di Psicobiologia, Unità di Neuroscienze dell’Università di Parma
o Maura Gancitano, filosofa, co-fondatrice di Tlon
o Giuseppe Riva, professore ordinario di Psicologia della comunicazione all’Università Cattolica di Milano


Moderano l’incontro: Anna Giulia Curti, membro del Comitato Scientifico della Casa della Psicologia, e Davide Baventore, vice-presidente OPL

EVENTO GRATUITO E APERTO A TUTTI


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