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Natale, a Milano il presepe metropolitano all'Albergo Diurno Venezia in piazza Oberdan

A fondere le figure del presepe con lo spazio dell'Albergo è la mano di Margherita Palli

Foto Gabriele Basilico 2016 © FAI - Fondo Ambiente Italiano

Il sottosuolo della città ospita un presepe d’autore. L’Albergo Diurno Venezia, tesoro Art Déco nascosto sotto piazza Oberdan che il Comune di Milano ha affidato al Fondo Ambiente Italiano - normalmente chiuso al pubblico – apre da sabato 3 dicembre a domenica 8 gennaio 2017 con un sorprendente allestimento che rievoca una grotta underground dal sapore metropolitano, una moderna rappresentazione della Natività, opera collettiva di artisti italiani contemporanei.

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Il Presepe degli artisti, realizzato nel 1976 da Francesco Tabusso insieme agli artisti Nino Aimone, Gloria Argeles, Francesco Casorati, Riccardo Cordero, Bruno Grassi, Giorgio Ramella e Giacomo Soffiantino e donato due anni più tardi da Ettore Gian Ferrari alla Chiesa di San Francesco al Fopponino di Milano, è una composizione eclettica di figure in legno dipinto a grandezza naturale.

IL PRESEPE

La capanna della natività, rappresentata come un teatrino sorvolato da rondini e gabbiani, è opera di Francesco Casorati; il bue e l’asino sono di Gloria Argeles; Riccardo Cordero ha realizzato l’angelo che annuncia ai pastori la nascita di Gesù; Giacomo Soffiantino e Giorgio Ramella hanno ripensato l’episodio della Parabola dei ciechi, il quadro di Pieter Bruegel che raffigura sei pellegrini in viaggio sfigurati dalla malattia della cecità. Nino Aimone ha dipinto un gruppo di oggetti offerti a Gesù appena nato; Bruno Grassi ha ritratto Papa Silvestro con l’Imperatore Costantino, simbolo del passaggio dalla Roma pagana alla Roma cristiana; Francesco Tabusso, infine, ha dipinto i Re magi, giunti a cavallo e a dorso di cammello insieme a un gruppo di personaggidel popolo: la famiglia di contadini e i pastori che si avvicinano alla capanna con doni e offerte. Una composizione originale e affascinante, dal grande potere narrativo, che interpreta la pagina evangelica come una fiaba, in un teatro di personaggi insieme realistici e trasognati, ma densi di umanità. 

A fondere le figure del presepe con lo spazio dell’Albergo Diurno Venezia è la mano di una celebre scenografa, Margherita Palli, che ha ideato per l’occasione un allestimento specifico che dialoga con la natura sotterranea del luogo – una specie di grotta inaspettata nel sottosuolo urbano, il cui soffitto si presta a suggerire una volta celeste – ma allo stesso tempo con la sua storia e la sua funzione legata all’acqua.

Proiezioni sui soffitti del salone centrale e supporti di specchio che riflettono colori e figure trasformano così l’ambiente in un luogo sospeso tra cielo e acqua,tra scenari da favola e atmosfere metropolitane, in cui addentrarsi tra i personaggi del presepe fino al culmine della Natività, posta al vertice della composizione, sulla prospettiva architettonica dell’edificio.


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