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Pollicino 2.0 - la grande privazione. Venerdì 14 al circolo Everest

C'è un nuovo reality-game... I concorrenti: - un Pollicino dell'era 2.0 - un Precario della generazione choosy - un esodato dal regno delle favole Missione: Uscire dal bosco in 7 giorni. Regole di comportamento dei giovani leprotti persi in un bosco: - coerenza col transponder ellittico - non cambiare il senso di marcia - risolvere le prove di sopravvivenza, i pressure test e le prove ricompensa - orientarsi tramite i tutorial - restare uniti - non sognare Nell'era della GRANDE PRIVAZIONE la sensazione provata da Pollicino e i suoi fratelli abbandonati nel cuore del bosco è una sensazione che conosciamo. Il salto nel vuoto, il brancolare nel buio, il percorrere un piano in bilico come ex Pollicini ormai trentenni in uno spazio liminale dove la scelta è tra il mangiare o l'essere mangiati. L'assenza e la privazione stimolano la creatività ma tanto più la fame è violenta e immotivata quanto più il genio che ne è generato ne risulta eticamente discutibile. Perché Pollicino? Perché è un contenitore di simboli contemporanei fluidi che potenzialmente potrebbe esorcizzare e spiegare paure, azioni e incubi ricorrenti e portarci a esplorare le diverse modalità con cui i moderni Pollicino si accingono a fronteggiarle. In Pollicino ci ritroviamo a fronteggiare contenitori di significato volatili e fluidi. Qui non ci sono oggetti divenuti cliché, ma grandi aree significanti, come l'immagine del percorso di sassi per ritrovare la strada di casa. Per Pollicino nutriamo un misto di timore e ammirazione. Riconosciamo a lui il genio creativo del self-made man, e allo stesso tempo ci lascia sgomenti la machiavellica crudeltà e freddezza. Di Pollicino ci affascina la complessità moderna dell'eroe creativo che si muove in una zona pericolosa e cresce sperimentando trucchi sempre più complessi. Spettacolo realizzato in collaborazione con Circuito Danza Lombardia.


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