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"Fare è Pensare è Fare", la mostra 2016 per la Triennale

“Fare è Pensare è Fare” (Making is thinking is Making) è il titolo della mostra organizzata in occasione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale del Design a Milano da KCDF (Korea Craft & Design Foundation), emanazione del Ministero della Cultura, Sport e Turismo della Repubblica di Corea.

Per il quarto anno consecutivo la prestigiosa Fondazione coreana si ripresenta a partire dal 2 aprile con uno spazio espositivo di quasi 500 mq alla Triennale di Milano. I designer che espongono sono 28 in un incredibile itinerario espositivo che inviterà anche i visitatori a comporre un’opera di “intelligenza collettiva” da esporre. L’esposizione è stata curata Hong Bora, direttrice della Galleria Factory di Seoul e curatrice di mostre internazionali come nel 2015 “Wirkkala Revisited” al Design Museum di Helsinki. Aperta il 2 aprile, la mostra sarà inaugurata il 12 aprile con la performance dell’artista coreano Jin Sung-eun, tra i migliori percussionisti al mondo di handpan, strumento musicale suonato a mano forgiato in acciaio che genera meravigliose atmosfere. L’esibizione introdurrà i visitatori ad un concetto moderno e raffinato di arte. (Ore 18.00 – Ingresso libero – 1° piano della Triennale).

In un’era in cui molti aspetti della produzione fanno affidamento su computer e tecnologie moderne, la mostra indaga quali siano i significati e i valori trasmessi dall’artigianato e quale sia il suo futuro. Una ricerca che parte da una citazione tratta dal libro “L’Uomo Artigiano” (“The Craftsman”) del sociologo Richard Sennett, ovvero “Making is thinking” (letteralmente “fare è pensare”) che dà anche il titolo alla mostra. Grazie ad interviste a numerosi artigiani, designer, artisti, teorici e programmatori, sono state raccolte informazioni sul rapporto che intercorre tra il “fare” e il pensiero (“making & thinking”). Attraverso questo stimolante processo di “intelligenza collettiva”, l’esibizione si pone lo scopo di scoprire un nuovo universo dell’artigianato e di visualizzarlo all’interno dello spazio.


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