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Mito, il festival di musica classica, torna a Milano e a Torino con 127 appuntamenti

Mito torna a Milano, e lo fa in grande stile. Dal 3 al 19 settembre il festival di musica, giunto alla sua quarta edizione, riempirà i teatri di Milano e di Torino. Tanti i compositori coinvolti nella programmazione che il tema di quest'anno, "Geografie", lascia intravedere come legati sia alle radici che ai flussi di correnti che viaggiano e si contaminano da territorio a territorio.

La conferenza stampa

La conferenza stampa, avvenuta mercoledì 5 giugno, ha visto la partecipazione del Sindaco di Milano Beppe Sala e del Sindaco di Torino Chiara Appendino, in diretta da Torino insieme ad Anna Gastel - Presidente di MITO - e di Filippo del Corno - Assessore alla Cultura di Milano. A Milano, invece, Beppe Sala, l'Assessore alla Cultura di Torino Francesca Paola Leon ed Enrico Motta.

"La globalizzazione e la trasformazione digitale hanno cambiato il nostro modo di metterci in relazione con lo spazio – spiega il Direttore artistico Nicola Campogrande – Le giovani generazioni hanno infatti un’idea della geografia piuttosto diversa rispetto a quella dei loro padri: i concetti di identità e di confine, ad esempio, da un lato sono drammaticamente evidenziati dal pensiero estremista e xenofobo, ma dall’altro sono ignorati, nella pratica, dal continuo viaggiare fisico e metaforico. E così, se è interessante esplorare la produzione artistica del presente, con compositori figli di questo nuovo nomadismo e interpreti abituati a confrontarsi con colleghi di tutto il pianeta, è anche importante, e bello, ripercorrere le vicende musicali del mondo antecedente, quando le matrici locali e nazionali avevano un’influenza determinante nel generare le proprie espressioni culturali. Declinando il tema portante Geografie, quello che fa MITO nel 2019 è dunque viaggiare nello spazio, avanti e indietro lungo la storia, per recuperare luoghi, tradizioni, appartenenze, lingue musicali che hanno segnato le diverse culture del pianeta".

"Il cartellone di MITO è ricco e il tema geografico è inclusivo, quanto mai attuale. Abbiamo 127 compositori viventi, pezzi di repertorio e altri di intrattenimento, più contemporanei" ha affermato Gastel. "Il tema geografico è anche un tema politico" ha ribadito Sala "vogliamo che i cittadini, anche grazie a questo festival popolare nel senso più bello del termine, si sentano di vivere all'interno di un sistema valoriale, inclusivo".

Il festival

127 appuntamenti, grandi orchestre e grandi interpreti come i Pomeriggi Musicali, la Verdi, l'Orchestra del Teatro Regio e la Filarmonica di Torino. Numerosi appuntamenti anche per i bambini, soprattutto durante i week-end, con biglietti accessibili a 5 euro. Budget investito? 4 milioni di euro, grazie a partner del calibro di Intesa San paolo, Pirelli, Lavazza. Tra i solisti Martha Argerich, Katia e Marielle Labèque, Alexander Romanovsky, Olli Mustonen, Giovanni Sollima, Daniel Müller-Schott, Mario Brunello, Rachel Harnisch, Nils Mönkemeyer, Sean Shibe, Tine Thing Helseth, Alessandro Taverna e l’ensemble Third Coast Percussion.

Le serate di apertura

La serata d’apertura del Festival, martedì 3 settembre al Teatro alla Scala di Milano e mercoledì 4 settembre al Teatro Regio di Torino, è affidata alla Israel Philharmonic Orchestra guidata dal suo direttore principale Zubin Mehta, con Martha Argerich al pianoforte. Il concerto, intitolato Mondi, introduce il tema della rassegna mettendo a confronto universi sonori differenti: il Secondo Concerto per pianoforte di Beethoven – che si presenta con la propria architettura monolitica, seguita con una logica serrata – e la Symphonie fantastique di Berlioz – che nasconde invece, dietro al gesto del compositore, una vicenda autobiografica.

Il programma

Per scoprire il programma del festival visitare il sito dedicato.


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