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"Let me come Home": a Milano lo spettacolo di teatro-danza per i diritti LGBTQI+

Il Parlamento europeo lavora in prima linea per sensibilizzare i cittadini e promuovere i temi dell'uguaglianza e dell'inclusione e si è espresso in più occasioni, sia per bocca del presidente Sassoli che della presidente Metsola per il rispetto dei diritti della comunità LGBTQI+. La Risoluzione del 14 settembre 2021 ne è un importante e recente esempio.

In questo contesto, e nel quadro delle iniziative che la città di Milano ospita durante le settimane del Pride, l'Ufficio a Milano del Parlamento europeo proporrà uno spettacolo inedito di teatro-danza, scritto e messo in scena per sensibilizzare alla promozione dei diritti delle persone LGBTQI+, sulla base delle posizioni espresse dall'Assemblea di Strasburgo, dal titolo "Let me come Home - Il Parlamento europeo per i diritti LGBTQI+"

VENERDI’ 8 LUGLIO a Milano, dalle 19 alle 19,30 
Piazza Santa Francesca Romana

Sotto forma di incursione urbana estemporanea, i corpi del pubblico e dei passanti saranno coinvolti all’interno della performance artistica, per una riflessione collettiva sulla dimensione dello spazio, della fisicità e dei confini di una convivenza inclusiva. La coreografia, i testi e la musica sono curati dall’Associazione Culturale B-Ped MILANO, responsabile dell’esecuzione artistica. Lo spettacolo sarà realizzato in collaborazione con la Rappresentanza a Milano della Commissione europea, con il sostegno del Comune di Milano, del Municipio 3 di Milano e di CIG Arcigay Milano, ed il supporto tecnico di AMSA.

Il contesto

In occasione della giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia (il 17 maggio scorso), l’Unione europea ha ribadito il suo impegno per il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali di tutte le persone, e per il contrasto delle discriminazioni, in particolare quelle basate sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale, così da proteggere le comunità gay, lesbica, bisessuale, transgender e intersessuale (LGBTI).

Il Parlamento europeo si è schierato al fianco delle persone LGBTIQ+, prima condannando fermamente l’istituzione di “zone libere dall’ideologia LGBTI” in alcuni paesi europei, poi dichiarando l’Unione europea “zona di libertà”, dove a chiunque possa essere garantita la possibilità di mostrare pubblicamente l’orientamento sessuale o l’identità di genere, senza temere ritorsioni.


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