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Una mostra, una manifestaizone e una messa solenne in Duomo per ricordare il genocidio dell'Holodomor

Dal 24 al 26 novembre, a Milano, viene ricordato l'85esimo anniversario dell'Holodomor, che letteralmente significa «uccidere attraverso la fame» ed è il nome dato alla catastrofe del 1932-1933 che portò via milioni di vite. La fame non fu un risultato "naturale" di siccità o carenza nel raccolto, ma una politica decretata dal regime comunista mirata all'eliminazione fisica degli ucraini. Una politica considerata un crimine contro l'umanità in base alla Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio (1948).

La chiesa greco-cattolica ucraina e il consolato generale ucraino di Milano organizzano eventi per tutte e tre le giornate del weekend. Si inizia venerdì 24 novembre alle 18 presso la sede del consolato in via Ludovico di Breme 11 con una conferenza sull'Holodomor e l'inaugurazione di una mostra di Armando Lecca, artista sardo e autore del monumento alle vittime dell'Holodomor a Cagliari (nella foto). Sabato 25 novembre, dalle 15 alle 18 in via Mercanti, una manifestazione per ricordare le vittime dell'Holodomor. 

Domenica 26 novembre, infine, alle 13 è in programma una messa solenne nel Duomo di Milano presieduta da monsignor Cyril Vasil, segretario della Congregazione delle Chiese orientali. Alle 15 una processione dal Duomo alla chiesa di Santo Stefano Maggiore (piazza Santo Stefano). 

La storia dell'Holodomor

Dopo la Rivoluzione di ottobre del 1917 i bolscevichi riuscirono a prendere il potere nella maggior parte dell’ex Impero Russo. In particolare, occuparono la Repubblica Popolare Ucraina da poco indipendente, dopo una bruttale battaglia durata diversi anni. I comunisti assicurarono il controllo di tutta l’Ucraina facendo alcune concessioni al Movimento nazionale ucraino nel settore della cultura. Negli anni '20 l’Ucraina sviluppò rapidamente una cultura moderna incentrata sull’Europa. Dalla fine degli anni 1920 le autorità comuniste lanciarono un’offensiva contro il rinascimento culturale ucraino. Sebbene l’Ucraina godette solo un breve periodo dell’indipendenza nel 1917-1921, il suo popolo mostrò una feroce resistenza contro i comunisti. Il regime staliniano percepì la questione ucraina come una minaccia esistenziale all’Unione Sovietica, e optò per una tattica orribile, la morte per fame.

Le origini dell’Holodomor furono avviate da parte dei comunisti di Mosca, guidati da Stalin negli anni '20. A gennaio del 1928 i comunisti introdussero l’acquisto obbligatorio di grano. Lo Stato comprò la maggior parte del grano raccolto dai contadini per un prezzo molto ridotto. Allo stesso tempo, il regime iniziò una campagna contro la classe dei contadini ricchi, detti kulaki. La cosiddetta dekulakizzazione previde la confisca della proprietà, i terreni e lo sfratto forzato dei contadini. La maggioranza di loro furono deportati in Siberia. Il 7 agosto del 1932 fu adottata la risoluzione della “protezione di proprietà socialista”. Ottenne la notorietà con il nome comune della legge di cinque spighe, perché fu usata per imprigionare le persone, che raccolsero solo un pugno di grano rimasto dopo che l’intero raccolto fu calcolato.

In primavera del 1932 più di 100 mila ucraini morirono di fame. Il regime di “tavola nera” simile all’albo di disonore fu introdotto in tutta l’Ucraina sovietica. Quando un villaggio o un distretto finiva nella lista nera, immediatamente veniva bloccato da parte dei militari spesso condannando a morte gli abitanti. Massicce perquisizioni privarono gli agricoltori degli ultimi resti di cibo, cambiando il loro destino verso una lenta morte per fame.

A giugno del 1933 il bilancio delle vittime in Ucraina raggiunse il culmine. Secondo i dati demografici, oltre un milione di persone morì di fame solo a giugno. Più avanti il capo comunista della Repubblica Sovietica Socialista Ucraina Pavel Postyshev disse che il 1933 fu “l’anno in cui la controrivoluzione nazionalista fu sconfitta”.

Conseguenze del genocidio

Questi terribili crimini e la politica deliberata di occultamento delle conseguenze hanno reso impossibile valutare l’esatto numero di vittime innocenti morte per fame nel 1932-1933. La ricerca dell’Istituto Demografico e degli Studi Sociali presso l’Academia nazionale delle scienze dell’Ucraina ha stimato che l’Ucraina perse 4.5 milioni di persone a causa dell'Holodomor. La caratteristica più agghiacciante dell’Holodomor fu l’alta mortalità tra i bambini. In molte regioni ucraine circa due terzi di bambini non arrivarono all’inizio dell’anno scolastico di settembre del 1933.

Riconoscimento dell'Holodomor come genocidio

La comunità internazionale sta gradualmente prendendo posizione sul riconoscimento dell'Holodomor come genocidio, o più in generale, come crimine contro l'umanità. Nel quadro delle organizzazioni internazionali vanno elencate le risoluzioni adottate da: Assemblea del Baltico, Assemblea Generale dell’Onu, Consiglio d'Europa, l’Osce, Parlamento europeo e l'Uesco. Per quanto riguarda le singole nazioni, riconoscimenti espliciti sono giunti da parlamenti, capi di governo e capi di Stato, per un totale di 24 Stati. Il governo italiano ancora non si è espresso in merito di tale riconoscimento.


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