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Hacking monuments. Tips to make sense of them

Hacking Monuments. Tips to make sense of them esplora il fenomeno dell’intervento (o hacking) sui monumenti che fa emergere connessioni stratificate tra monumenti, cittadin*, artist* e attivist*. Questa pratica può essere descritta come una alterazione del flusso narrativo dei monumenti, al fine di creare una riflessione sul potere. La mostra si focalizza sugli atti di ri-codificazione dell’aspetto del monumento e, di conseguenza, del loro potere di plasmare la realtà. Alcuni hackers usano il monumento come un manichino: l’oggetto aggiunto diventa il reale protagonista dell’azione, rendendo il monumento intercambiabile. In altri casi, l’intervento viene fatto “monument specific”, ossia la significazione è relativa a un determinato monumento, in un determinato contesto.
Hacking Monuments. Tips to make sense of them presenta cinque artist*, Marcio Carvalho (Lisbona/Berlino), Simona Da Pozzo (Napoli/Rotterdam), Sophie Ernst (Rotterdam/Wakefeld), Kiluanji Kia Henda (Luanda/Lisbona) e Sara Vanagt (Bruxelles), che lavorano sui monumenti in maniera performativa. Questa essenza è tradotta in due modi: il primo vede l’azione come un rituale che porta con sé una reciproca ridefinizione dell’oggetto monumento e dell’artista, come un rituale di trasformazione della realtà; mentre nel secondo, il monumento è visto come un corpo che dà voce alle urgenze e alle comunità.
La mostra sarà visibile online 24 ore su 24, 7 giorni su 7 su VisualContainerTv: lo schermo per il mondo della videoarte contemporanea in tempo reale. La webTV accoglie progetti e festival di videoarte sotto la cura di curatori e direttori di festival, interviste e programmi monografici solo su invito.


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