Eventi

Città surrogate

Città surrogate

una mostra di

LUCIO PERNA

dal 6 al 12 novembre 2019

Almach Art Gallery
Via Gaudenzio Ferrari 3 – Milano
10-13 | 16-19


Almach Art Gallery, nuovo spazio dedicato all’arte nel panorama culturale della città di Milano, presenta “Città surrogate”, mostra personale di Lucio Perna.

Saranno esposti 15 lavori, opere su tela e alcune sculture in vetro, che rappresentano il ricco percorso di un artista che pone la ricerca e l’attenzione sociale come “fil rouge” della sua attività.

Sono opere che possiamo definire “musicali”in quanto, la particolare tridimensionalità che Lucio Perna utilizza sulle tele, crea un movimento anche fisico dell’aria intorno alle forme, che “suonano” quindi agli spettatori più sensibili le immagini e i colori che l’occhio invece percepisce.

Un’arte multi-sensoriale potremmo definirla da un punto di vista funzionale, ma Lucio Perna prosegue oltre, non si accontenta e utilizza i suoi lavori per trasmettere messaggi che nascono dalla propria contemporaneità sociale e umana, alla quale l’artista partecipa sempre con passione e tensione.

Lucio Perna dice: “Città Surrogate, non si riferisce alla conformazione della città intesa come “Urbs“, come territorio, ma nel senso di “civitas”, aggregato sociale che subisce continue mutazioni per effetto di influssi esterni di natura culturale, etnica, religiosa, ecc. C'è un desiderio ed un'aspirazione di sapore sociologico alla base del mio lavoro artistico.

Le città surrogate portano con se anche il concetto di “confini”, che vogliono rappresentare i limiti che ciascuno si porta dentro per cultura, formazione, estrazione sociale, educazione, e contro ai quali capita talvolta di trovarsi a lottare nel desiderio o nella speranza di liberarsene per sempre.
Sono le ansie, i pregiudizi ,le insicurezze, le frustrazioni, le paure nei confronti dei “ diversi “ per razza, per orientamenti politici, religiosi, sessuali, ecc .

Una società ideale ha la necessità, quanto meno, di esplorare le ragioni dei propri limiti, per valutarli nella loro giusta portata, di cogliere e comprendere i cambiamenti del tessuto sociale, per sviluppare un giudizio critico sia esso affermativo o negativo.

Il compito dell'artista sta semplicemente nel segnalare il problema, evidentemente, non certo nel risolverlo. La funzione è assolta anche se uno solo dei suoi osservatori sarà sensibilizzato e stimolato a riflettere sul tema che l'opera propone.


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