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17 Borders Crossings: dal 3 al 6 marzo in anteprima al Teatro Parenti

Lo spettacolo

Thaddeus Phillips, ideatore ed interprete di 17 Border Crossings (17 valichi di frontiera), prodotto da Show Bees, per la prima volta in Italia, potrebbe essere un Ulisse contemporaneo. Non un personaggio epico ma un passeggero solitario che attraversa diciassette frontiere del mondo. E attraverso il passaggio, senza alcun ordine apparente, da un paese all’altro compone un viaggio che si fa esperienza teatrale.

Accolto negli Stati Uniti e in Europa come un piccolo capolavoro colto, divertente, acuto, esilarante e profondamente commovente, 17 Border Crossings si muove sul terreno incerto e mobile dell’attraversamento della linea di transito fra territori, lingue, culture, leggi, accadimenti storici.

Dall’Ungheria alla Serbia, dal Marocco alla Colombia, dall’Olanda alla Francia, da Singapore a Bali, nel viaggio di Thaddeus Phillips incontriamo chi attraversa i confini per le motivazioni più disparate, e chi i confini li difende: rifugiati, uomini d’affari o in uniforme, mercenari, mistici. Gente onesta e corrotta, intelligente e stupida. Viaggiatori con ogni mezzo: in aereo, treno, barca, pullman, in moto o in auto. A volte anche a piedi. Le storie sono avvincenti. Alcune vissute in prima
persona, altre riportate. Ma potrebbero essere tutte vere.

In scena solo una barra luminosa, un tavolo, una sedia, una lampada, un microfono e una tazza di caffè. Ma è questo niente a portarci in tutte le stanzette di tutti gli aeroporti del mondo in cui uomini in uniforme controllano i passaporti. Fra deportazioni, perquisizioni, attraversamenti illegali, passaporti falsi 17 Border Crossings è uno sguardo straziante, comico e surreale sulle linee immaginarie che dividono il mondo e sulle barriere che creano. Luoghi in cui si snodano le politiche di immigrazione, riflesso dell'immagine di sé di ogni nazione.


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