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La band rock valdostana l'Orage in concerto a La Scighera venerdì 24 maggio

Venerdì 24 maggio a La Scighera di Milano, la band rock folk valdostana L’Orage presenterà dal vivo il suo nuovo album “Medioevo Digitale” (PhD 2019/Artist First), uscito lo scorso 23 aprile e che segna un ulteriore passaggio verso il rock ed affronta tematiche di grande attualità come il cambiamento climatico, l'essere migranti e l'involuzione culturale dell'Italia negli ultimi vent'anni.

L'ispirazione di Kurt Cobain

Dopo tre lunghi anni di silenzio, la band valdostana capitanata da Alberto Visconti e i fratelli Boniface, ritorna con il suo quinto album fortemente ispirato alle dinamiche e ai tormenti vissuti dalla generazione nata tra il ’78 e l’82 del secolo scorso. “Medioevo Digitale” è un disco intenso nel quale gli spettri della musica di Kurt Cobain e degli anni ’90 danzano strettamente abbracciati ai fantasmi del nostro oggi.

In questo disco i L’Orage riprendono il filo del discorso interrotto dalla violenta repressione del movimento sceso in piazza a Genova nel 2011 e cercano di ricostruire il ritratto doloroso degli uomini e delle donne che sono diventati oggi gli “ex ragazzi” della Generazione X: “Col cuore per girare il continente ma ti han tolto la patente”.

Per portare a termine questo ambizioso obiettivo hanno collaborato con artisti del calibro di Enrico Remmert (co-autore della titletrack, scrittore affermato nonché co-autore di alcuni testi dei Subsonica), Roberto “Robbo” Bovolenta (già chitarrista di Amici di Roland, El Tres e Monaci del Surf), Francesco Giusta, Nicolò Bottasso e Dj Grissino.

La stessa copertina, opera dei Bounty Killart e intitolata “Love Me Tinder”, è un’opera tanto provocatoria quanto iconica della condizione che la band valdostana vuole mettere al centro. In particolar modo il rogo di questo “Medioevo digitale” che spesso è online e nel singolo “Canto d’Addio”, che ha anticipato il disco il 29 marzo e che è dedicato a Giordano Bruno, emerge in maniera preponderante con le voci di Frank Zappa (in una sua famosa invettiva contro il mondo discografico costantemente all’inseguimento dei “giovani”) e di Vittorio Gassman nella sua interpretazione del XIV canto dell’Inferno della Divina Commedia di Dante: quello dei violenti contro Dio, la Natura e l’Arte.


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