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Alchimia jazz: Lo Greco Bros Trio

Saranno i fratelli Enzo e Gianni Lo Greco, consolidata coppia di musicisti da anni sulla scena internazionale del nu jazz, gli artisti che inaugureranno  i concerti in programma nel mese di febbraio all’Alchimia di Milano, il raffinato Suite Bar e Steak&Wine Restaurant di via Francesco Brioschi 17 (quartiere Ticinese): mercoledì 3 febbraio, infatti, per la rassegna “Alchimia Jazz” si esibirà il Lo Greco bros trio, formazione composta da Enzo Lo Greco al basso, Gianni Lo Greco alla batteria e Germano Zenga al sax soprano e tenore (ore 21, ingresso libero, prima consumazione 10 euro).

La rassegna “Alchimia Jazz”, diretta da Fabio Diana, responsabile artistico del jazz club Bonaventura e di altri eventi culturali, prevede appuntamenti con la musica dal vivo e di qualità tutte le settimane, fino a fine febbraio, con alcuni dei più noti  e apprezzati artisti della scena milanese e nazionale. Mercoledì 3 febbraio il Lo Greco Bros trio (foto) proporrà brani di propria composizione, tratti dagli album “Legacy” e “Tripleheads”: in particolare, in quest’ultimo lavoro, il sax di Zenga tesse un lirismo che si intreccia in modo mirabile con la sezione ritmica costituita dal contrabbasso di Enzo Lo Greco e dalla batteria del fratello Gianni, su riferimenti armonici legati a mostri sacri quali John Coltrane e Miles Davis, con aperture al jazz moderno di carattere europeo e influenze newyorkesi (Chris Potter e Joshua Redman). Momenti di carica esplosiva e fantasie ritmiche che arrivano da lontano - come il tribalismo africano (omaggio a Nelson Mandela) - si alternano ad altri di progressione dinamica, vicini al rock di Jimi Hendrix, per poi rilassare gli animi in un intreccio armonico tipico di Bill Evans, che racchiude un mondo romantico e melanconico.

Da segnare in agenda anche il concerto della settimana successiva: il 10 febbraio si esibirà, infatti, il quartetto del pianista Yazan Greselin (con Giulia Tadiello alla voce, Marco Rottoli al contrabbasso e Vincenzo Messina alla batteria), alle prese con un repertorio che spazia da composizioni di grandi personalità della storia del jazz a brani pop-soul riarrangiati con sonorità e metriche moderne, in una contaminazione tra generi e stili diversi. Il progetto vuole offrire una personale reinterpretazione dei brani che hanno scritto la storia della musica e della vocalità del ‘900, fino ad arrivare ai giorni nostri, passando per Duke Ellington, Ella Fitzgerald, Aretha Franklin, Amy Winehouse, Mina, Beyoncé, Coldplay, Whitney Houston, ma non solo.

Il locale. L’Alchimia è un loft d’atmosfera, caratterizzato dall’uso sapiente del mogano scuro e dalla presenza di numerosi oggetti di modernariato e di tanti salottini in stile Anni Trenta. Uno degli elementi di maggior fascino del locale è il maestoso banco-bar (appartenuto a uno storico locale di Chicago), oltre alla suggestiva pioggia di punti luce, armonicamente difforme.

La cucina. Prima dei live, dalle ore 20, è possibile cenare alla carta oppure optando per la “Cena in Jazz” a 30 euro (un antipasto e un piatto a scelta dal menù del giorno, un calice di vino o una birra media, acqua e caffè). I punti di forza del ristorante sono la ricerca, la proposta e la cottura di carni di qualità (tra cui fiorentina di scottona bavarese, filetto Angus irlandese, Black Angus del Nebraska e fiorentina di chianina pura), frollate in loco per trarne il massimo della morbidezza, cotte su particolari griglie a pietra lavica (per esaltarne il gusto) e condite con un’esclusiva selezione di sali e pepi. Accanto alle carni, nel menù figurano anche una serie di primi con pasta tirata a mano, salumi e formaggi pregiati, oltre ai dolci fatti in casa. Cantina con un centinaio di etichette di bianchi, rossi e champagne.  


 


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