Economia

Dalle code per i selfie con i commessi-modelli al deserto: Abercrombie chiude a Milano

Il negozio chiuderà nel secondo semestre del 2020: il titolo crolla in borsa

Commessi-modelli di Abercrombie

Prima le mega code fuori dal negozio, poi la crisi nera e nei prossimi mesi dovrà abbassare le saracinesche. Chiuderà nel secondo semestre del 2020 il megastore di Abercrombie&Fitch in Corso Matteotti a Milano, a due passi dal Duomo. Il negozio di vestiti con il logo dell'alce era stato inaugurato nel 2009 e nei primi anni era stato letteralmente preso da assalto da adolescenti ansiosi di scattare foto con i commessi-modelli. Ma dopo il successo il marchio è entrato in crisi: i giovani preferiscono comprare online risparmiando e acquistando capi senza loghi o scritte. 

Prima del flagship store di Milano chiuderanno quello a marchio Hollister a New York e quello a marchio A&F a Fukuoka (Giappone). Salgono così a cinque i negozi chiusi dal 2017, prima era toccato a Hong Kong e Copenaghen. Secondo quanto trapelato sembra che il gruppo americano voglia allontanarsi dal format del megastore per privilegiare esperienze più piccole.

Il titolo crolla in borsa

Nel frattempo Abercrombie&Fitch è stato protagonista di un tonfo in borsa: mercoledì 29 maggio ha ceduto il 24% a 19 dollari, portando il bilancio da iniziò anno a -3 e quello degli ultimi 12 mesi a -23,4%. Nel primo trimestre fiscale del 2019 la società ha registrato una perdita di 19,2 milioni di dollari (29 centesimi per azione) contro un rosso di 42 milioni (62 centesimi per azione) rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente. Gli analisti si attendevano un risultato negativo per 31 milioni. Il fatturato, invece, è pari a 734 milioni, in linea con i 731 milioni dell'anno prima e con le previsioni a 731. 


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