Cultura

Morto l'oncologo Umberto Veronesi: la storia dello Ieo, suo più grande successo

Un centro milanese d'eccellenza per la cura dei tumori, all'avanguardia nel mondo e faro della ricerca oncologica: questo è il più grande testamento dell'Umberto Veronesi scienziato

Ieo (foto Fb ufficiale)

La vita di Umberto Veronesi, oncologo morto a Milano l'8 novembre 2016, non può che essere intrecciata indissolubimente con lo Ieo, Istituto europeo di Oncologia, un'eccellenza milanese nella cura dei tumori. Ma che cos'è lo Ieo? Di cosa si occupa? Come funziona?

L'Istituto Europeo di Oncologia è nato da un'idea del professore per creare un modello innovativo di ospedale, che applicasse i principi della gestione privata alla sanità pubblica. Alla cerimonia di inaugurazione, il 30 maggio, partecipano gli esponenti più illustri dell'imprenditoria e della scienza italiana. Nasce il Comitato Scientifico dell’Istituto, del quale fanno parte alcuni dei nomi più prestigiosi dell’oncologia internazionale, fra cui due premi Nobel: Renato Dulbecco (Nobel per la Medicina 1975)e Michael J. Bishop (Nobel per la Medicina 1989).

Anticipando la normativa del 1998, l’Istituto organizza un proprio Comitato Etico strutturato in base ai criteri più avanzati. Lo IEO diventa il centro di coordinamento delle principali ricerche in corso nel nostro Paese in campo oncologico, in particolare sul tumore del seno. Un esempio importante sono gli studi di farmacoprevenzione, una disciplina che sviluppa da un lato gli studi sulla definizione del rischio individuale e dall’altro la ricerca sui farmaci che hanno la capacità di prevenire l’insorgenza del tumore, come il Tamoxifen.

Nel 1995, su iniziativa della Divisione di Chirurgia cervico-facciale dell’Istituto, viene avviato il “Programma Chernobyl”, con l’obiettivo di valutare se i bambini nati a Milano al tempo della famosa esplosione della centrale nucleare mostrino una maggiore incidenza di neoplasie della tiroide in conseguenza dell’esposizione alla nube di radiazioni ionizzanti. Dall’esame dei 4000 bambini studiat inon emergerà alcun particolare aumento di rischio. Lo studio e la cura delle malattie della tiroide si conferma come uno dei punti di eccellenza dell’Istituto. La Divisione di Medicina Nucleare, prima in Italia, inizia i propri studi di radioimmunoterapia, cioè della modalità di cura dei tumori mediante anticorpi carichi di radiazioni che colpiscono le cellule maligne ma risparmiano quelle sane.

È questa una delle aree di ricerca dell’Istituto più innovative. Un contributo originale è la tecnica denominata avidina–biotina che permette di caricare di radioattività solo quegli anticorpi che si posizionano sul tumore. 1996 L'Istituto Europeo di Oncologia viene riconosciuto dal Ministero della Sanità come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). Vengono inaugurati i laboratori di Oncologia Sperimentale dove lavorano scienziati, provenienti in ampia percentuale dagli Stati Uniti e dal Nord Europa, accomunati dal progetto di identificare i meccanismi alterati nella cellula malata di tumore e di mettere a punto terapie in grado di modificarli. È l'anno dell'accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale: lo IEO inizia ad erogare le sue prestazioni anche in convenzione con il SSN. Viene stipulata la convenzione con l'Università degli Studi di Milano grazie alla quale l’Istituto diviene sede di corsi di specializzazione universitari. Intanto viene organizzata la formazione dei suoi medici seguendo sistemi internazionali all’avanguardia. Anticipando ancora una volta la normativa nazionale, viene istituito un programma di aggiornamento continuo (CME, Continuing Medical Education) e di formazione interdisciplinare.

Nel 2000 viene acquisito il Centro Cardiologico Fondazione Monzino di Milano, l'unico IRCCS cardiologico in Italia e sede universitaria. Si apre un periodo di  collaborazione tra le rispettive aree di ricerca dei due Istituti, che insieme affrontano le maggiori cause di mortalità e morbilità nell’uomo. Dalla collaborazione fra radioterapia e senologia nasce in Istituto la tecnica della IORT(Radioterapia IntraOperatoria) che, grazie all'utilizzo di un acceleratore lineare mobile con braccio robotico, permette la cura radioterapica per il tumore del seno durante l'intervento chirurgico. Presso la Divisione di Medicina Nucleare proseguono gli studi sulle potenzialità terapeutiche della Radioterapia Recettoriale che utilizza farmaci caricati di sostanze radioattive, capaci di emettere radiazioni di breve raggio ed alta energia. La collaborazione fra clinica e laboratorio permette la nascita di una nuova Unità dedicata allo sviluppo di nuovi farmaci; fra le prime in Italia si occupa di farmacogenomica, vale a dire dello sviluppo di terapie il più possibile personalizzate, meno tossiche e più efficaci.  Umberto Veronesi è nominato Ministro della Sanità.

Nel 2001, inoltre, l’Istituto Europeo di Oncologia inaugura, in via San Luca a Milano, il primo Centro di diagnostica oncologica integrata per la donna. Un modello organizzativo unico in Italia:all’interno di un’unica struttura la donna può effettuare tutti i test più avanzati che la scienza e la tecnologia mettono oggi a disposizione per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori femminili. Su NATURE appare un altro importante articolo firmato IEO sulla ubiquitinazione delle proteine. I ricercatori hanno scoperto nella “scatola di montaggio” delle proteine un nuovo meccanismo che ne controlla la funzione, e che potrebbe avere importanti implicazioni nello sviluppo di diverse malattie, fra cui i tumori. Viene oltrepassata un’altra frontiera nella comprensione del funzionamento della cellula. È l’anno di un grande risultato per la Ricerca Sperimentale: tra le pubblicazioni di oncologia di NATURE, metà di quelle italiane provengono dallo IEO. La senologia raggiunge il record mondiale per numero di casi trattati annualmente.

Nel 2003 la metodica del linfonodo sentinella viene internazionalmente riconosciuta come pratica standard per rivelare la diffusione del tumore del seno in presenza di noduli di piccole dimensioni. La pubblicazione del New England Journal of Medicine evidenzia come le pazienti con tumori del seno sotto i due centimetri di diametro, studiate con questa metodica, presentino dopo cinque anni una percentuale di guarigione del 98%, analoga o addirittura superiore a quella delle donne sottoposte a rimozione dei linfonodi dell’ascella. Lancet pubblica i risultati preliminari dello studio di anticipazione diagnostica del tumore del polmone, che  evidenziano come l’associazione della Tac Spirale e della PET (Tomografia ad Emissione di Positroni) sia in grado di individuare anche i più piccoli tumori polmonari e di valutarne la natura, benigna o maligna. È dimostrato che nel 95% dei casi l’abbinamento dei due esami permette di localizzare i tumori in fase iniziale, quando sono operabili con altissime probabilità di successo.

Negli anni successivi viene sperimentata la tecnica IART per il tumore del seno: avidinazione intraoperatoria per radioterapia. E un sistema innovativo della medicina nucleare dello IEO studiato per effettuare il trattamento radioterapico , in parte durante l’intervento di chirurgia conservativa e in parte il giorno successivo, riducendo così l’intera cura in un arco di sole 48 ore. In associazione  alla ELIOT (radioterapia intraoperatoria) la metodica sviluppa la filosofia di una  cura del tumore mammario che abbia un impatto sempre minore sulla vita della donna, a parità di efficacia. Nasce presso la Divisione di Ginecologia Oncologica, il primo Centro di Alta specializzazione per il tumore dell’ovaio in Italia, su modello dell’analogo centro del Johns Hopkins, il prestigioso ospedale universitario di Baltimora. L’obiettivo è offrire alla paziente un servizio medico-chirurgico in linea con i migliori standard internazionali, per garantirle l’accesso alle terapie  più innovative e allo spettro  completo delle competenze, delle tecnologie e dei percorsi  necessari per una prevenzione, diagnosi e cura più efficace di questo tumore.  Il 18 giugno si tiene il primo incontro per le donne che hanno vissuto o ancora vivono l’esperienza del tumore del seno in IEO. Il tema del meeting è  “Le donne vogliono sapere” e diventerà un appuntamento  annuale dal titolo “IEO per le donne”, Un’iniziativa unica in Italia perché dedicata interamente all’ascolto delle pazienti ed ex pazienti. Un successo straordinario grazie alla partecipazione di oltre 1000 donne ogni anno.

L'ARC, il Centro di Radioterapia Avanzata, offre, primo in Italia nel 2013, un nuovo programma di radioterapia per la cura del tumore intracapsulare  della prostata,  che permette di trattare la malattia in sole 5 sedute. I risultati sono sovrapponibili a quelli dei cicli più estesi e gli effetti collaterali ulteriormente ridotti.

Su Lancet vengono pubblicati i dati relativi alla radioterapia intraoperatoria, che dimostrano che per i tumori del seno di piccola dimensione la ELIOT ha la stessa efficacia dei cicli di radioterapia esterna. La Radioterapia  intraoperatoria  risolve il problema delle donne che vivono lontane da un centro di radioterapia ed è inoltre una  meno tossica rispetto a quella tradizionale. Evitando di irradiare la cute e la regione vicina al polmone e il cuore (in caso di mammella sinistra), si evitano anche molti effetti collaterali.

IEO propone che la modalità intraoperatoria diventi un trattamento standard per tutte le donne con tumore al seno di piccole dimensioni. La prestigiosa rivista internazionale Cell pubblica una ricerca sul Junk  DNA  (DNA Spazzatura),  frutto  di un progetto mondiale  di altissimo livello  scientifico  su Genomica e Cancro, finanziato dall’ Unione Europea,  che ha come partner italiani l’ Istituto Europeo di Oncologia di Milano e l’IIT di Genova. L’Istituto Europeo di Oncologia è stato  fra i primi in Italia a investire nelle tecnologie innovative necessarie al sequenziamento del genoma, collettivamente indicate come Next Generation Sequencing. Queste tecnologie, utilizzate essenzialmente in ricerca, possono in pochi anni entrare nella routine della valutazione diagnostica per ogni malato. IEO è vicino all’obiettivo di sequenziare il DNA di tutti i suoi pazienti.  Negli ultimi  anni IEO  ha molto investito nella ricerca genomica in collaborazione con l’Istituto Italiano di Tecnologia, con cui condivide un piattaforma tecnologica. È inoltre membro fondatore dei due maggiori consorzi dedicati alle tecnologie Next Generation Sequencing: Blueprint e IHEC (International Human Epigenoma Consortium). 


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