Cronaca

Le truffe con i fondi covid per le aziende in crisi

Tredici persone denunciate dalla guardia di finanza

L'indagine della finanza

Il Rolex comprato con i fondi covid destinati alle imprese in difficoltà e poi la ditta di impianti elettrici, l’agente immobiliare, la società di trasporti e due realtà sportive. Questi sono solo alcuni dei professionisti e delle imprese brianzole finiti nel mirino di una indagine della guardia di finanza che ha individuato 22 persone che indebitamente percepivano incentivi statali connessi alle difficoltà economiche innescate dal covid. E mentre tante attività chiudevano a causa della crisi innescata dalla pandemia, qualcuno percepiva fondi che poi usava per l'acquisto di beni personali o incentivi a cui non aveva diritto.

In totale, stando a quanto riferiscono i finanzieri in una nota, ammontano a oltre 460mila euro gli incentivi illecitamente percepiti. Per questo sono state denunciate alla procura della Repubblica di Monza 13 persone - tutti cittadini brianzoli - che, senza averne diritto, avrebbero percepito contributi a fondo perduto, previsti dal decreto rilancio, erogati dall’agenzia delle Entrate a soggetti economici con cali di fatturato oppure che avrebbero beneficiato di finanziamenti bancari assististi da garanzia, contemplati dal decreto liquidità.

A far scattare i controlli nei confronti di alcuni soggetti beneficiari, preliminarmente individuati per gli alti profili di rischio, sono state fatture emesse tardivamente, modalità anomale di presentazione delle istanze, inadempienze dichiarative fiscali e altri elementi - di natura oggettiva connessi ai requisiti di accesso - che lasciavano dubbi relativi alla possibile illiceità o distrazioni delle risorse conseguite. Dei 13 soggetti denunciati sei sono risultati riconducibili ad ipotesi di indebita percezione del contributo a fondo perduto richiesto telematicamente all’agenzia delle Entrate per complessivi 237.000 euro, posto che le corrispondenti istanze di accesso al beneficio sono state presentate in difetto dei presupposti dei limiti di ricavi o compensi e degli ulteriori requisiti previsti dal decreto rilancio, compresa l’autocertificazione di assenza di cause ostative ai sensi del codice antimafia.

L’impresa elettrica, la società di trasporti e quelle sportive

Tra gli indagati ci sono l’amministratore unico di una società giussanese attiva nel settore dell’installazione di impianti elettrici che avrebbe indebitamente percepito 147mila euro, il firmatario dell’istanza di contributo a fondo perduto per circa 50mila euro presentata da una società cooperativa di trasporti terrestri di Monza, i legali rappresentanti di due società sportive brianzole beneficiarie di oltre 28mila euro.

Ulteriori percettori sono stati invece sanzionati solo amministrativamente non ravvisandosi profili di responsabilità penale per il mancato superamento della soglia di 3.999,96 euro prevista ai fini della configurazione del reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, con segnalazione all’agenzia delle Entrate ai fini delle iniziative di recupero dei contributi non spettanti.

Il Rolex comprato con i fondi antiì covid

Sono invece sette le persone denunciate per ipotesi di indebito ottenimento ed utilizzo di finanziamenti bancari assistiti da garanzia per complessivi 210.000 euro, posto che le corrispondenti domande di ammissione all’agevolazione sono state presentate con autocertificazioni in difetto dei parametri dimensionali, patrimoniali, di carattere reputazionale richiesti dal Decreto Liquidità, ovvero le corrispondenti risorse sono risultate destinate a finalità diverse da quelle previste.

Tra questi, il socio amministratore di una società seregnese operante nel settore dell’attività di mediazione immobiliare che avrebbe indebitamente percepito 30 mila euro indicando nella domanda ricavi nettamente superiori a quelli realmente contabilizzati col fine di ottenere un maggior finanziamento spettante, il firmatario della domanda presentata da un’attività commerciale monzese per l’ottenimento di un finanziamento di 25.000 euro non spettante in quanto soggetto già “in difficoltà”, il titolare di una ditta edile di Desio cui è stato disconosciuto, in assenza di valida dichiarazione dei redditi, un finanziamento da 25.000 euro, un ristoratore di Bovisio Masciago che ha utilizzato parte di un finanziamento da 70.000 euro per l’acquisito di beni e servizi di natura strettamente personale non riconducibili all’attività d’impresa, un professionista di Macherio beneficiario di oltre 8.700 euro in parte utilizzati per l’acquisto di un orologio di marca “Rolex” ed in parte per l’estinzione di un precedente prestito personale. Un ulteriore percettore è stato sanzionato solo amministrativamente, sempre per il mancato superamento della soglia di legge prevista dal precetto penale di indebita percezione. 
 


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