Cronaca

Fabrizio Corona, basta carcere: rimane in affidamento. La decisione del gip

L'ex re dei "paparazzi" continuerà con l'affidamento in prova

Fabrizio Corona

E' stato confermato l'affidamento in prova ai servizi sociali per Fabrizio Corona, ex agente fotografico che deve scontare ancora cinque anni abbondanti di reclusione per estorsione, tentata estorsione e bancarotta.

La decisione è arrivata dal gip di Milano Ambrogio Moccia, che ha accolto la richiesta in tal senso dei suoi difensori, riconoscendo la cosiddetta "continuazione" tra i tre reati.

Resta invece "separata" la corruzione di una guardia penitenziaria, per cui la pena residua è stata aumentata di circa otto mesi, portandola a cinque anni e un mese. Resta però sotto i sei anni, ragion per cui Corona potrà continuare l'affidamento ai servizi sociali.

Nella pagina seguente, le dichiarazioni di Corona

Come hanno affermato i suoi legali, Corona era "molto preoccupato di finire in carcere" e, dopo la decisione del gip da poco notificata ai legali, si è "tolto un gran peso". "Sono cambiato. Per favore fatemi continuare il mio percorso di recupero in affidamento ai servizi sociali", aveva detto nell'udienza davanti al gip di sei giorni fa l'uomo, condannato per estorsione nei confronti dell'ex bomber della Juventus, David Trezeguet, per tentata estorsione per la vicenda dei cosiddetti "fotoricatti", per bancarotta per il crac della sua agenzia fotografica e per aver corrotto una guardia penitenziaria per fare entrare in carcere una macchina fotografica, quando era stato arrestato nell'inchiesta "Vallettopoli".

Il 27 ottobre, l'ex agente fotografico, prima scarcerato dopo due anni e mezzo di detenzione e poi affidato alla comunità di Don Mazzi, è potuto tornare a vivere nella sua casa a Milano perché ha ottenuto, come chiesto dai legali Chiesa e Calcaterra, l'affidamento in prova "sul territorio".


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