Cronaca

Milano, proclamato nuovo sciopero dei mezzi: il 6 luglio a rischio stop metro, autobus e tram

Dopo il “differimento” ordinato dal ministro Graziano Delrio, i sindacati tornano all’attacco

A rischio tutti i mezzi Atm

Sciopero dei mezzi Atm a Milano: c’è una nuova data. Dopo il “differimento” dell’agitazione del 26 giugno imposto dal ministro dei trasporti Graziano Delrio, i sindacati tornano alla carica e - attaccando lo stesso ministro - ufficializzano un nuovo sciopero nazionale dei lavoratori del trasporto pubblico locale, che naturalmente coinvolgerà anche i mezzi Atm di Milano.

Ad annunciarlo, con un lungo comunicato, è Usb lavoro privato, che si schiera apertamente contro “il divieto illegittimo ed immotivato del ministro Delrio”, che ha in pratica revocato lo sciopero inizialmente previsto per il 26 giugno

Sciopero Atm a Milano: la nuova data

Il nuovo sciopero - proclamato sempre da Usb, Sul-Ct e Faisa/Confail - è stato indetto per giovedì 6 luglio e i lavoratori di Atm potranno incrociare le braccia per quattro ore

La finestra oraria scelta, proprio come era accaduto per lunedì scorso, dovrebbe essere 18-22, anche se la decisione non è ancora stata ufficializzata dai sindacati e dall’azienda milanese dei trasporti.   

Sciopero Atm a Milano: i motivi della protesta

Sciopero Atm a Milano: i motivi della protesta

L’agitazione - spiega Usb - è necessaria per rispondere alla “forte accelerazione, per volontà politica”, che sta spingendo “alla privatizzazione dei servizi pubblici essenziali”. Una privatizzazione che punta all’obiettivo “dichiarato - sottolineano i sindacalisti - di eliminare almeno ottomila aziende" di trasporto pubblico locale, "con un esubero di personale previsto di oltre trecentomila lavoratori”. 

La stessa Usb, poi, non ha risparmiato qualche bordata al ministro Delrio, che aveva deciso di differire lo sciopero - parole sue - anche per un “imminente innalzamento delle temperature con conseguenti rischi per la salute dei cittadini”, che avrebbero dovuto fare i conti con “un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito”. 

“Sappiamo che probabilmente farà caldo lo stesso - ha ironizzato la sigla sindacale - e che forse il ministro si appellerà nuovamente al clima per tentare di impedire una giusta e sacrosanta mobilitazione sindacale. Al ministro diciamo che il caldo fa male a tutti e che forse sarebbe necessario che anche lui si rinfreschi le idee”. 

“Fare il ministro dei trasporti - il j’accuse di Usb - significa costruire un sistema dei trasporti efficiente che è quello per cui lottiamo anche noi e non vietare gli scioperi, tutelare le aziende e sostenere a spada tratta le privatizzazioni”.

“La repressione delle mobilitazioni dei lavoratori sta assumendo dimensioni assolutamente inaccettabili e quando la corda si tende troppo, quando si esagera, si rischia - ha concluso il sindacato - che la storia non vada sempre come si era previsto”.


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