Cronaca

È una Prima della Scala blindata: proteste in piazza, carabinieri e polizia fuori dal teatro

È il giorno della Prima della Scala. Ma è anche il giorno delle proteste di Cub e Cantiere

Le proteste in piazza

Prima della Scala a Milano, 7 dicembre 2016, a Milano. Ospiti e vip all’interno. Studenti e lavoratori, arrabbiati, fuori. È il doppio mondo, opposto, della Prima della Scala di Milano, che mercoledì inaugura ufficialmente la stagione lirica con la Madama Butterfly di Giacomo Puccini

Se nel teatro simbolo di Milano trovano posto gli ospiti d’onore, all’esterno ci sono le manifestazioni di Cub, confederazione unitaria di base, e centro sociale Cantiere, da anni in lotta contro quella che definiscono una “sfilata della casta”. 

Per ridurre al minimo il rischio di problemi e scontri, dalle 15 di mercoledì piazza della Scala è stata completamente militarizzata, con carabinieri e poliziotti che - dopo aver controllato ogni angolo della zona - si sono schierati “a difesa” del teatro. 

 Alcuni attimi di tensione si sono registrati quando una trentina di manifestanti - arrivati dal lato di via Case Rotte - ha scosso le transenne che recintano la piazza. Dopo aver acceso un paio di fumogeni, alcuni di loro hanno lanciato ortaggi in direzione delle forze dell'ordine e si sono allontanati. 

La Scala, che quest’anno non accoglie alcun esponente di governo - la loro presenza è stata cancellata a causa della crisi post referendum - ha aperto le porte al pubblico alle 17 in punto. Alle 18, la Butterfly va in scena e contemporaneamente — grazie agli eventi della Prima diffusa — sarà proiettata in diversi punti della città

LE PROTESTA IN PIAZZA: FUMOGENI E STRISCIONI

In piazza, nel giorno della Prima della Scala, si sono dati appuntamento gli operai del Cub, la confederazione unitaria di Base. 

La mobilitazione - si legge in un comunicato - è “per la democrazia in fabbrica, nella società e contro la guerra. Contro i ladri di diritti e di democrazia”. 

“La nostra presenza in piazza, il giorno della prima della Scala, non è la celebrazione di un rituale di contestazione - spiega Cub -, ma vuole essere l’avvio di una nuova stagione di lotta che punti a riconquistare i diritti democratici che ci appartengono e che nessun accordo stipulato tra padroni e sindacati subalterni potrà impedirci di esercitare

IN PIAZZA ANCHE IL CENTRO SOCIALE CANTIERE

Al fianco dei lavoratori Cub ci sono anche gli attivisti del centro sociale Cantiere. 

I giovani si sono trovati in piazza con un grosso striscione - "People before Profit" - e hanno acceso alcuni fumogeni per ribadire il loro personalissimo no "alla sfilata del lusso". Messaggi sono stati dedicati anche a Renzi - "Bella ciaone" - e alle sindacaliste Camusso e Furlan, accusate di essere "ladre di diritti". 

“I nostri diritti contro i loro profitti”, è lo slogan scelto dal Cantiere. Che spiega: “Il 7 dicembre la Prima della Scala sarà l’occasione in cui politici, imprenditori, vertici della finanza globale celebreranno il loro potere di fronte alle telecamere di tutto il mondo e alla città di Milano. La casta dell’austerità, dell’odio, del neoliberismo si da appuntamento nel Teatro trasformato in un Bunker per l’occasione. Loro - l’accusa degli attivisti - dicono bisogna stringere la cinghia, ma sfileranno sul red carpet con abiti che valgono quanto un anno di rette universitarie, con macchine che valgono quanto le spese annuali di migliaia di nuclei familiari”. 

Quindi, i giovani del centro sociale elencano tutti i loro no: “Non tolleriamo che ci siano manager che guadagnano quanto mille e più operai e lavoratori, non troviamo nulla da festeggiare, non vogliamo vedere il nostro lavoro e le nostre vite sempre più precari in nome del profitto, non possiamo sempre permetterci i costi della cultura, figuriamoci di entrare alla Scala, non possiamo spesso permetterci nemmeno l’affitto in una città tra le più care d’Europa”. 


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