Cronaca

Rivolta nel carcere Beccaria: dopo pestaggio, i minori puniti incendiano e devastano "tutto"

Oltre alle violenze, ci sono state minacce di morte contro gli agenti della polizia penitenziaria

Il carcere

Rivolta all'interno del carcere minorile di Milano, il Beccaria. Lo denuncia il Sindacato autonomo polizia penitenziaria, Sappe, che da tempo protesta per il continuo ripetersi di eventi critici tra le sbarre.

"Tra domenica sera e lunedì - spiega Alfonso Greco, segretario regionale Sappe - è successo di tutto". In una Sezione detentiva tredici minorenni - italiani, sudamericani, marocchini e albanesi - hanno aggredito un ragazzino romeno. E lunedì mattina, per tutta risposta, all'esclusione dall'attività, i delinquenti minorenni hanno distrutto vari suppellettili della sezione, del refettorio e della sala tv. Oltre alle devastazioni, in molti hanno incendiato capi di abbigliamento, coperte e cuscini.

Le violenze sono state accompagnate dalle minacce di morte contro gli agenti della polizia. Per questo dalle 10 alle 15 il padiglione interno è stato presidiato da tutto il personale di polizia penitenziaria reperibile, in servizio e non in servizio, che ha contenuto le violenze e limitato i danni. "Una situazione assurda e grave, che merita interventi immediati”, conclude Greco. 

LA RICHIESTA AL CENTRO PER LA GIUSTIZIA MINORILE 

Donato Capece, Il segretario generale del Sappe, ha scritto una dura nota a Francesco Cascini, Capo del Dipartimento della Giustizia minorile e di Comunità: “Non si può non rilevare, per l’ennesima, volta lo stato di abbandono in cui versa l’Istituto Penale per i Minorenni di Milano. Già prima di Capodanno l’istituto superava la capienza di detenuti di ben cinque unità, cinquantatré invece di quarantotto; in data 11 gennaio siamo a quota cinquantasette e dal locale Centro per la Giustizia Minorile di Milano non risulta che  vi sia stata alcuna richiesta di sfollamento”.

Dettagliata la denuncia sulle criticità del Beccaria: “Da dicembre siamo a meno sei agenti assistenti di polizia penitenziaria. In un istituto penitenziario per minorenni in cui siamo già in carenza di Ispettori e Sovrintendenti il Centro per la Giustizia Minorile di Milano distacca un Ispettore Capo al Centro di Prima Accoglienza meneghino per coordinare uomini che non sono gestiti da quel centro ma dall’IPM e con mansioni d’ufficio che sono già espletate da una Assistente di Polizia Penitenziaria. Ci si chiede quali  siano state la logica e la razionalità”.


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