Cronaca

Addio a Pasquale Virgilio, arrestato ingiustamente per l'assassinio di piazzale Lotto

Muore ha 82 anni. Due anni li trascorse in carcere accusato di un omicidio che non aveva commesso

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Si è spento a Milano a 82 anni Pasquale Virgilio accusato e incarcerato nel 1967 per un omicidio mai commesso. Finì al centro dell'omicidio di piazzale Lotto, quello commesso dal "biondino", che però non era lui. La vittima era il benzinaio Innocenzo Prezzavento, ucciso la notte del 9 febbraio con due colpi di pistola durante una rapina. Virgilio, che abitava con la famiglia a Milano, ma era militare a Trieste, fu riconosciuto da un testimone. L'omicidio è avvenuto al distributore Esso di piazzale Lotto, dove ora sorge un McDonald's. 

Pasquale Virgilio aveva piccoli precedenti per furto. L'assassino venne descritto come un uomo alto un metro e ottanta, biondo con la riga dei capelli laterale. Poi, durante un riconoscimento, il testimone disse che era sicuro all'80% che il colpevole fosse Pasquale. Ma Virgilio era alto un metro e settanta ed era castano. Inizialmente confessò, in un interrogatorio che in tanti hanno descritto come una tortura. Poi ritrasse, ma era troppo tardi. Finì in carcere per due anni, fino alla svolta.

Giandomenico Pisapia, avvocato e padre dell'ex sindaco di Milano Giuliano, inviò un telegramma al presidente della corte Mario del Rio. Disse di conoscere il vero colpevole dell'omicidio Prezzavento, ma di non poterlo rivelare perché l'informazione era coperta da segreto professionale. Pasquale Virgilio venne assolto. Poi, nel 1971 emerse la verità: a sparare a Prezzavento quella notte fu Roberto Rapetti, il biondino di piazzale Lotto, aiutato da Gianni Nardi poi accusato del delitto calabresi, entrambi attivi nei rami di estrema destra. Il primo si suicidò in carcere, il secondo morì prematuramente in un incidente d'auto. Su Pasquale Virgilio, che entrò nei manuali di diritto, scrisse Guido Vergani ne "L'assassino di piazzale Lotto". 


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