Cronaca

Odontoiatria al Sacco, il Pd: "100 mila euro per salvare il servizio"

Il servizio rischia di essere fortemente ridimensionato anche se l'assessore Mantovani, a luglio, aveva escluso questa possibilità

L'ospedale Sacco

L'odontoiatria dell'ospedale Sacco arriva in consiglio regionale. Il servizio rischia di essere fortemente ridimensionato: Sara Valmaggi e Carlo Borghetti, del Partito democratico, chiedono risorse immediate e segnalano che, per garantire la continuità del servizio, servono almeno 100 mila euro. "Paradossale - scrivono in una nota - che un grande ospedale e la regione non trovino una cifra tutto sommato modesta per garantire un servizio pubblico essenziale per tante persone fragili".

Sono infatti soprattutto pazienti molto particolari quelli dell'odontoiatria del Sacco: malati di Aids e Alzheimer, anticoagulati o sottoposti a chemioterapia. Con tre medici e cinque assistenti alla poltrona, le prestazioni saranno sicuramente molto ridotte d'ora in poi, poiché saranno tagliate le consulenze ai medici e agli assistenti alla poltrona non ospedalieri. Ne hanno parlato in commissione sanità la direttrice dell'ambulatorio Antonietta Sparaco e la consigliera comunale di Milano Rosaria Iardino, rappresentante delle associazioni di pazienti.

"Ancora più paradossale - continuano Valmaggi e Borghetti - che sia stato chiuso il servizio odontoiatrico a pagamento, che portava preziose risorse". La regione ora ascolterà intanto il direttore generale del Sacco, Pasquale Cannatelli. Anche il Movimento 5 Stelle aveva presentato una mozione in proposito, nell'estate 2013, ma l'assessore alla sanità Mario Mantovani aveva risposto che non c'era pericolo che le prestazioni venissero ridotte.


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