Cronaca

Milano, professoressa muore di meningite

La donna fino al giorno del ricovero, avvenuto mercoledì, aveva tenuto le lezioni nella scuola

La vittima

È morta la professoressa di cinquantaquattro anni che mercoledì pomeriggio era stata ricoverata in gravi condizioni al San Paolo di Milano per una meningite

Sin da subito - il ricovero è arrivato verso le 13 di mercoledì - le sue condizioni erano apparse molto gravi per, scrive l’Ats in una nota, “choc settico in sepsi meningococcica”: una infezione da meningococco che ha attaccato organi vitali e che è infettiva.  

La donna, Vittoria Patti - originaria di Palermo -, insegnava scienze nell’istituto superiore “Curie Sraffa” di via Fratelli Zoia. Docente apprezzatissima e ammirata da colleghi e studenti, aveva quattro blog dove, con passione, parlava della sua attività didattica, ma anche di scienza e religione.

Si prodigava con i ragazzi in difficoltà, aiutando anche gli insegnanti di sostegno. "Era carina con tutti gli alunni, gentile, era amata da tutti", dice una collega che ha voluto rimanere anonima a MilanoToday. Sposata, tre figli, era biologa, dottore di ricerca in biologia molecolare.

Energia, vivacità, entusiasmo, disponibilità fatte persona. Ciao Pokankuni - che era l’alias che Vittoria tanto amava -. Il dirigente Scolastico, i docenti, il personale Ata, tutti gli amici del Curie Sraffa - si legge in una nota della scuola - si stringono alla famiglia in questo momento di dolore per la sua scomparsa improvvisa”.

Tutte le indicazioni della Regione sulla profilassi: "Nessun allarmismo"

“Non abbiamo ancora notizia del ceppo di meningococco che ha causato la morte dell’insegnante milanese - ha spiegato l’assessore al welfare di regione Lombardia, Giulio Gallera -. Gli esami sono ancora in corso". 

“Confermo - ha detto Gallera - che la profilassi per le persone venute a contatto con la donna purtroppo deceduta è già stata avviata e che verrà fatta ad ampio spettro. Siamo in attesa dei riscontro degli esperti per procedere di conseguenza a un eventuale ampliamento dei contatti da sottoporre a profilassi. Assicuro alle famiglie degli studenti che metteremo in campo tutte le azioni necessarie per garantire l’incolumità dei ragazzi”. 

"Mi preme ribadire ancora una volta - ha sottolineato l’assessore - che il sistema di sorveglianza regionale delle malattie infettive permette di identificare e controllare efficacemente lo sviluppo delle malattie infettive. E che per quanto riguarda il meningococco - ha concluso - non vi è alcuna emergenza o epidemia". 

Non è la prima volta, purtroppo, che un caso di meningite si verifica in ambiente “scolastico”. Tra metà e fine 2016, infatti, avevano perso la vita Flavia ed Alessandra, entrambe studentesse all’università Statale ed entrambe uccise dalla meningite. In quel caso, l’Ats aveva deciso di vaccinare gratuitamente tutti i compagni di corso delle due giovani vittime

Da inizio gennaio, invece, la regione Lombardia ha attivato la propria offerta di vaccinazione in copagamento - chi vuole potrà pagare soltanto il prezzo del vaccino - contro la meningite. 

Chi è a rischio contagio: tutti i chiarimenti sulla meningite

La professoressa morta di meningite - ha informato l’Ats, l’agenzia tutela della salute - “ha tenuto delle lezioni nei dieci giorni precedenti” nelle classi “1AT, 2AT, 1AA, 2AA, 1BA, 2BA”.

“Il meningococco - ha spiegato l’ente in una nota, per cercare di ridurre al minimo il rischio psicosi - è un batterio che si trasmette da persona a persona attraverso le goccioline e le secrezioni di naso e gola. Normalmente non determina malattia, in alcuni casi può diventare aggressivo per l’organismo e causare meningite o sepsi”.

“Sono a rischio di contagio - prosegue la nota - chi ha avuto contatti ravvicinati con la persona malata per un periodo di tempo non breve, indicativamente maggiore di quattro ore. In questo caso si parla di contatto stretto. Ad esempio, nel caso specifico, si considerano contatti stretti gli alunni delle classi in cui il Docente ha fatto lezione - ha evidenziato l’Ats - a partire da lunedì 30 gennaio”.

Per i contatti stretti è indicato effettuare tempestivamente una chemioprofilassi con antibiotico specifico, al fine - ha concluso l’Ats - di ridurre il rischio di malattia”.
 


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