Cronaca

Manifestazioni in centro: collettivi accusano i sindacati di fingere opposizione

Domenica 3 marzo in piazza Fontana si sono riuniti due gruppi di manifestanti. Gli obiettivi e le ideologie le stesse, ma lo scontro (pacifico) è stato inevitabile

A sinistra lo striscione di studenti e sindacati. A destra quello di Cambiare Rotta e Osa

Due manifestazioni. Stesso luogo. Stesse rivendicazioni. Ma un gruppo ha contestato l’altro. Da un lato il presidio ‘Dalle Università, fermiamo bombe e manganelli’ organizzato dai collettivi Osa e Cambiare Rotta di Milano. Dall’altro gli studenti universitari di Udu e Uds con Fiom, Cgil, Rete della conoscenza. Si sono tenute domenica 3 marzo contestualmente in piazza Fontana con l’obiettivo congiunto di schierarsi contro la repressione delle forze dell’ordine nei confronti delle manifestazioni studentesche avvenute a Pisa, Firenze e Catania. Il sostegno anche ai palestinesi.

Cambiare Rotta ha chiesto a gran voce le dimissioni di Piantedosi. “Attacco diretto al diritto di sciopero che ci siamo conquistati con anni e anni di lotte e battaglie. Continuiamo a guardare avanti, nelle piazze la nostra lotta contro questo governo che se pensa di zittirci a suon di manganelli, precettazioni e censure non ha capito”, grida uno dei manifestanti del primo gruppo al megafono. Dal lato opposto gli studenti e i sindacati hanno evidenziato: “C’è chi vuole mettersi la bandierina senza condividere una questione trasversale e non è una questione di Unione degli universitari o di Cambiare rotta. È una questione del fatto che c’è gente che è stata manganellata”. 

Ancora i ragazzi di Cambiare Rotta e Oso rispondono: “Noi eravamo in piazza a Pisa a differenza di qualcun altro, abbiamo sempre fatto le lotte”. Il gruppo ha recriminato a studenti e sindacati di spacciarsi per opposizione, ma di far parte della stessa classe politica dalla quale si stanno dissociando. In piazza Fontana erano presenti alcune decine di persone. 


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