Cronaca

Ucraini in corteo a Milano a due anni dall'inizio della guerra: "Quasi 10mila civili uccisi"

Il corteo in centro a Milano nel primo pomeriggio nel giorno dell'anniversario dell'inizio della guerra

Il corteo - Foto Mianews

Un momento per ricordare chi non c'è più. Un momento per chiedere un futuro diverso. Oggi, sabato 24 febbraio, a Milano è andato in scena l'orgoglio ucraino. Centinaia di persone hanno infatti partecipato a "Vittoria per la pace", la marcia organizzata dalle associazioni pro Ucraina nel giorno del secondo anniversario dell'inizio della guerra su larga scala avviata dalla Russia di Vladimir Putin. 

I manifestanti si sono ritrovati in piazza Castello alle 13 e sono partiti un'ora dopo verso San Babila. I presenti, avvolti nelle bandiere ucraine o con corone di fiori in testa, hanno sfilato dietro lo striscione con la scritta "Credi in Ucraina. Agisci per Ucraina". Tanti i cartelli contro la Russia e Putin, come "Non trattiamo con i terroristi" o "Russia terroristi". Una lunga bandiera gialla e blu ha colorato il serpentone, che più volte ha intonato l'inno ucraino e cori contro la Russia. 

All'arrivo a San Babila alcuni interventi, tra cui quello di Marco Cappato e dell'assessore al comune di Milano Pierfrancesco Maran. Videomessaggi, invece, da parte di Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina, e di Oleksandra Matviichuk, vincitrice del Premio Nobel per la pace.

I due anni di invasione - avevano denunciato gli organizzatori annunciando la manifestazione - hanno portato a "quasi 10mila civili uccisi e 17.500 gravemente feriti" e "20mila bambini illegalmente separati dai genitori e deportati", oltre che "danni per 62,6 miliardi di euro" e il "26% del territorio dell'Ucraina illegalmente e militarmente occupato". "Il titolo dell'evento, 'vittoria per la pace', sottolinea la necessità di una vittoria dell'Ucraina per arrivare a una pace giusta, che garantisca stabilità e sicurezza, fondata sul rispetto del diritto internazionale. La pace, quella giusta, sicura, duratura, si fonda sul rispetto del diritto internazionale, sulla sovranità e sull'integrità del paese invaso, mediante l’applicazione del principio di accountability, che prevede la giusta punizione per i responsabili dei crimini di guerra. E una vittoria militare decisiva può servire come deterrente contro future aggressioni o invasioni da parte di altri paesi imperialisti", avevano sottolineato dalla comunità ucraina. "Costringere l'Ucraina al tavolo dei negoziati, in questo momento - avevano concluso - significherebbe solo posticipare una futura aggressione militare da parte della Russia, forse ancora più sanguinosa".
 


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