Cronaca

Cpr di via Corelli, sit-in degli antagonisti per impedire l'arrivo dei migranti

La manifestazione in concomitanza con la riapertura del centro di permanenza per il rimpatrio

Il sit in (foto MiaNews)

Manifestazione in piazzale Susa contro la riapertura del Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) di via Corelli nel pomeriggio di mercoledì 30 settembre. Vi hanno partecipato circa cento persone, marciando verso la struttura e poi effettuando un sit-in per bloccare la strada.

Proprio il 30 è previsto l'arrivo dei primi migranti che saranno ospitati nel Cpr appena riaperto. I manifestanti definiscono la struttura un «lager, un carcere in cui rinchiudere 140 persone che non hanno commesso alcun reato». Reparti della polizia in assetto antisommossa hanno controllato la strada e il sit-in.

Per venerdì 2 ottobre è convocato in prefettura un presidio, alle 18.30, sempre per protestare contro la riapertura del centro. Nella struttura verranno tenuti chiusi i migranti senza permesso di soggiorno, in attesa del rimpatrio. Centri simili risalgono alla Legge Turco-Napolitano sull'immigrazione negli anni '90. L'ex ministro dell'Interno Marco Minniti (Pd) aveva predisposto nel 2017 un piano che prevedeva l'apertura di un Cpr in ogni Regione. I decreti sicurezza di Matteo Salvini, suo successore al Viminale, hanno allargato la "platea" di possibili "ospiti" di queste strutture; il successivo ministro Luciana Lamorgese (ex prefetto di Milano) ha confermato il modello dei Cpr per l'espulsione dei migranti senza permesso di soggiorno.


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